Sindacati, centrale Mercure: “Il parco del Pollino ritiri il ricorso”

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Centrale del Mercure

I direttivi regionali di Cgil, Cisl e Uil della Calabria chiedono al presidente dell'ente parco del Pollino, Domenico pappaterra, di ritirare il ricorso presentato contro la costruizione della centrale Enel del mercure.

La questione e' stata discussa dai sindacati ieri, in occasione dei direttivi riuniti a Lamezia Terme alla presenza dei segretari generali Gravano, Tramonti e Castagna per programmare le future iniziative in favore del lavoro e dell'occupazione, esaminando anche anche la questione che riguarda la centrale del Mercure di Laino Borgo. "Per una beffarda coincidenza, - scrivono i sindacati - proprio il giorno prima della grande manifestazione romana, la centrale del Mercure rischia di mettere la parola fine ad un investimento di circa novanta milioni gia' totalmente speso e, cosa ancora piu' grave, in un momento come questo, di mettere la parola fine anche all'occupazione di centinaia di lavoratori diretti e dell'indotto ed altre centinaia del settore legno e del trasporto. Il 21 giugno e' prevista, infatti, la sentenza del TAR Calabria che si esprimera' sull'ennesimo ricorso presentato, questa volta dal Parco del Pollino, su un vizio di forma, che sarebbe stato seguito nella conferenza dei Servizi, che ha dato l'autorizzazione definitiva alla riconversione della centrale, per la produzione di energia da Olio Combustibile Denso e Biomasse da legno vergine. Ricordiamo che la produzione di energia da fonti rinnovabili - si legge nel documento - e' da ritenersi tra le piu' compatibili con l'ambiente, tanto e' vero che le aziende interessate ricevono incentivi statali e comunitari. Un vizio di forma, quindi e non un problema ambientale o di sicurezza, problematiche verso le quali il Sindacato pone la massima attenzione per la salute dei lavoratori e dei cittadini". Le segreterie regionali, "in perfetta simbiosi con le segreterie del territorio e quelle di categoria", chiedono al presidente del Parco del Pollino "un atto di grande responsabilita' e lo invitano a voler ritirare il ricorso presentato, che rischia di produrre ulteriori drammatici danni alla gia' tanto critica situazione occupazionale calabrese".

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