Reggio, Guardia costiera sequestra 3 chilometri di rete derivante
Oltre 3 km di rete derivante (o "spadara) sequestrati ed una sanzione di 4.000 euro comminata al comandante di un peschereccio.E' il bilancio di un'operazione del personale della Capitaneria di Porto-Guardia Costiera di Reggio Calabria. I militari, durante un pattugliamento finalizzato al contrasto delle attivita' illecite in materia di pesca marittima, hanno ispezionato un peschereccio ormeggiato nel porto di Reggio Calabria ed iscritto nelle matricole della Capitaneria di Porto di Messina. Immediatamente il personale intervenuto ha ipotizzato un' eccessiva lunghezza dell'attrezzatura,alla luce del fattoche la normativa in vigore prevede per coloro che hanno in licenza la rete "ferrettara" una lunghezza di 2.500 con una apertura di maglia di 10 cm. Si e' proceduto, pertanto, in contraddittorio con il comandante del peschereccio, a sbarcare dal mezzo l'intera rete, misurata dai militari sia in lunghezza che nella sua apertura di maglia. Dopo la misurazione, si e' accertato, come ipotizzato, che la rete presente a bordo del peschereccio, ed appena imbarcata, era del tipo illegale, con una lunghezza di 3.300 metri ed un' apertura di maglia di circa 20 cm, ben al di sopra dei limiti consentiti dalla legge. Le "spadare" sono un attrezzo da pesca di tipo derivante che vengono calate in mare e lasciate alla deriva, usate per la cattura di grossi pesci pelagici, come diverse specie di tonni, ma soprattutto per il pesce spada, da cui prendono appunto il nome. Sono reti lunghissime, anche fino a venti chilometri, e larghe fino a trenta metri, fatte di nylon molto resistente. Rispetto ai tradizionali metodi di pesca la differenza sostanziale e' che il loro livello di selettivita' e' molto basso, arrecando un danno alle stesse specie ittiche di interesse commerciale sia in termini di aumento dello sforzo di pesca, sia per la cattura sempre piu' frequente di pesci spada immaturi o sotto misura. Al termine delle attivita' ispettive, al comandante del peschereccio e' stata contestata una sanzione amministrativa di 4.000 euro ed e' stato e seguito il sequestro dell'intera rete illegale rinvenuta a bordo. (AGI)