Tentato omicidio nel vibonese, ai “domiciliari” figlio boss
Il gip del Tribunale di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli, in accoglimento di un'istanza presentata dagli avvocati Francesco Sabatino e Guido Contestabile, ha scarcerato Luigi Mancuso, di 19 anni, figlio del boss della 'ndrangheta ergastolano Giuseppe Mancuso di Limbadi. Il giovane, il 23 aprile scorso, al termine del giudizio con rito abbreviato, era stato condannato a 5 anni di reclusione per il tentato omicidio del romeno Ion Sorin Sheau, aggredito e lasciato in strada con il cranio sfondato ed in un bagno di sangue.
Il fatto si era verificato il 10 agosto del 2011 a San Gregorio d'Ippona, in provincia di Vibo, e Mancuso, che ora lascia il carcere per gli arresti domiciliari, era stato ritenuto responsabile anche del reato di atti persecutori in quanto non era la prima volta che la comunita' romena di San Gregorio veniva presa di mira. La stessa vittima dell'aggressione aveva dichiarato agli inquirenti di essere stato picchiato da Mancuso e dal 18enne Danilo Pannace (condannato a 4 anni e 8 mesi) i quali, dopo essergli saliti con un motorino su un piede, l'avrebbero ripetutamente colpito con calci, pietre ed un mattone, sino a fargli perdere i sensi. Il romeno era stato poi portato in condizioni disperate in ospedale a Catanzaro. (AGI)