Comune Vibo, Curtosi (Cisal): stipendi in bilico per i dipendenti
“Se il sindaco Nicola D’Agostino, per come si ostina ad affermare anche di fronte al clima di palese ostracismo che accusa tutti i giorni, intende tagliare il traguardo di fine consiliatura deve, evidentemente, rivedere la sua strategia di governabilità e stabilità di Palazzo “Luigi Razza”. - È quanto si legge in una nota di Filippo Curtosi, Segretario provinciale aggiunto della Cisal (Confederazione Italiana Sindacati Autonomi Lavoratori) di Vibo Valentia - Continuare sulla falsariga odierna significa non aver capito che oggi più di ieri s’impone una inderogabile inversione di rotta rispetto al suo sempre più critico sistema di amministrare la cosa pubblica.
Il motivo? Nessuno può smentire che il quadro operativo è diventato pesante soprattutto quando si pensa che alla vistosa debolezza dell’assetto politico amministrativo, cui si è aggiunta, qualche giorno addietro la decisione del Tar Calabria che ha certificato il dissesto dell’Ente, sopraggiunge sulla testa, come una spada di Damocle, la notizia di non pagare gli stipendi di fine giugno al personale dipendente. Una situazione, quest’ultima, che mortifica tanti lavoratori che pagano, personalmente, i devastanti effetti di un assurdo modo di governare il Comune. Eppure - scrive ancora Curtosi - i dimostrati sacrifici del personale dipendente di Palazzo “Luigi Razza” avrebbero meritato, ad avviso della Cisal, miglior sorte e più comprensione oltre che un serio e concreto impegno in direzione della difesa di un diritto sacrosanto alla regolare e puntuale corresponsione dello stipendio.
Un sindaco di capoluogo di provincia non può permettere che venga messa in discussione la puntualità di uno stipendio sulla scorta di una errata e discutibile amministrazione del bilancio che, purtroppo, porta anche a queste estreme conseguenze. Ed è grave che questo accada in un momento in cui gli stessi dipendenti comunali, così come il resto dei cittadini, sono chiamati a compiere sforzi notevoli per garantire alla scadenza il pagamento di tributi al servizio reso dalla pubblica amministrazione. Questo vuol dire che il personale paga per errori non suoi ma per ben delineate e scellerate scelte di politica amministrativa che ormai si perdono nel tempo. D’altra parte che la cassa comunale rischi la bancarotta non è un fatto degli ultimi tempi. Sin dalle prima battute dell’amministrazione D’Agostino, infatti, il sistema di bilancio ha accusato un complesso di criticità che hanno presto reso ben visibile l’incapacità della sua gestione.
Ci si domanda - si legge infine nel comunicato - se è giusto che anche il personale dipendente debba pagare, a caro prezzo, l’insieme di scelte sbagliate che hanno condotto al commissariamento finanziario ? La Cisal insiste affinché il sindaco Nicola D’Agostino ricorra ad ogni possibile escamotage per garantire il diritto alla puntualità dello stipendio, mettendo al primo posto questa legittima esigenza. La Cisal si augura che, ancor prima che gli stipendi di amministratori e consulenti o il pagamento di prestazioni a privati, venga privilegiata la necessità di far fronte alle attese di chi giornalmente garantisce il funzionamento del sistema burocratico ed operativo del Comune.
Dopo un primo schiaffo propiziato alla città con la certificazione del dissesto è augurabile che non sia il personale dipendente a porgere l’altra guancia per un secondo schiaffo.”