Indebita percezione di contributi, una condanna nel vibonese
Indebita percezione di contributi statali nel settore dell'agricoltura. Questa l'ipotesi di reato per la quale il Tribunale collegiale di Vibo Valentia ha condannato ad 1 anno di reclusione, contro i 4 mesi chiesti dal pm, Vincenzo Fiarè, 38 anni, di San Gregorio d'Ippona, nel Vibonese, figlio del presunto boss della 'ndrangheta Rosario Fiarè dell'omonimo clan. Le contestazioni a carico di Vincenzo Fiarè andavano dal 1999 al 2008 e si riferivano alle campagne olivicole per le quali aveva ottenuto, pur non avendone diritto, contributi da parte dello Stato per un ammontare complessivo di 130mila euro.
La condanna fa riferimento alla sola percezione di 12mila euro, mentre per le restanti somme ricevute il gup in sede di udienza preliminare aveva ritenuto le contestazioni coperte dalla prescrizione. Per gli stessi fatti, i giudici hanno invece assolto Fortunata Carnovale, 33 anni, moglie di Vincenzo Fiarè, anche lei di San Gregorio d'Ippona. Vincenzo Fiarè è attualmente in attesa del verdetto della Cassazione dopo la condanna in appello a 4 anni per associazione mafiosa ed usura. (AGI)