Crotone. Operazione Ghost land, denunciato imprenditore agricolo e 141 falsi braccianti
“Sono 142 le persone denunciate dal Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Crotone che, sotto l’egida della locale Procura della Repubblica, ha praticamente posto fine ad una presunta frode perpetrata da un imprenditore agricolo di Petilia Policastro (KR) ai danni dell’Inps, attraverso la fittizia instaurazione di rapporti di bracciantato agricolo; e dell’Ag.E.A. (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura), per ottenere indebitamente contributi comunitari e regionali.
Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Gabriella De Lucia hanno impegnato i militari in una complessa attività che si è sviluppata anche attraverso il coinvolgimento diretto degli Enti erogatori. In base alle risultanze investigative, l’imprenditore agricolo petilino - accusato dei reati di truffa ai danni dello stato e di falso e ritenuto il principale artefice del sistema di frode - insieme ai 141 falsi braccianti, avrebbe creato - secondo gli inquirenti - i presupposti necessari per accedere sia ai finanziamenti pubblici che ai sussidi erogati dall’Inps, stipulando fittizi contratti di affitto e di comodato di fondi rustici, producendo autocertificazioni e dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, contraffacendo la firma di ignari proprietari terrieri, alcuni di essi, peraltro, deceduti ben prima della data in cui risulta sottoscritto l’atto negoziale.
L’imprenditore stesso, per garantire un’apparente regolarità dei rapporti, non avrebbe esitato a produrre ed esibire documenti di identità risultati falsificati mediante l’alterazione delle date di rilascio e di scadenza del documento. All’esito degli accertamenti preliminari, sono stati acquisiti elementi tali da far ritenere agli investigatrori che ci si trovava di fronte ad un’azienda agricola assolutamente priva della disponibilità di terreni agricoli, che avrebbe assunto solo “sulla carta” i numerosi braccianti agricoli. Anche l’esiguo volume d’affari conseguito, secondo una corretta logica imprenditoriale, non avrebbe potuto in alcun modo giustificare l’oneroso costo del lavoro asseritamente sopportato dal titolare.
I successivi approfondimenti svolti sulla notevole mole di documentazione acquisita, hanno confermato l’esistenza del presunto sistema truffaldino, grazie al quale i falsi braccianti agricoli hanno potuto beneficiare illecitamente di indennità previdenziali ed assistenziali (assegni di maternità, indennità di disoccupazione e di malattia). Tale sistema fraudolento, incentrato sul diffuso fenomeno del bracciantato fittizio, ha arrecato all’Inps un danno pari ad oltre 653 mila euro, erogati a titolo di indennità di malattia/maternità e di disoccupazione agricola nei confronti dei 141 braccianti; la truffa per il conseguimento delle erogazioni dei contributi in agricoltura a favore dell’imprenditore, fondata sullo stesso meccanismo artificioso, avrebbe cagionato all’Ag.E.A. un danno per complessivi 365 mila euro.Si è accertato, infine, che per l’assunzione fittizia dei braccianti agricoli, l’imprenditore petilino non aveva neppure provveduto a versare all’Inps i contributi-previdenziali per un importo complessivo di 116.783 euro.
Il successo della complessa attività investigativa, svolta in perfetta sinergia di intenti con la locale Procura della Repubblica, conferma ulteriormente l’impegno della Guardia di Finanza nell’attività di contrasto delle frodi nel settore della spesa pubblica che si concretizzano a danno del bilancio nazionale e locale determinando la dispersione di risorse che dovrebbero effettivamente essere messe a disposizione, ancor di più in questo momento di grave crisi, per il sostegno delle imprese agricole realmente operative.