Processo Rappoccio: presunta vittima nega voto in cambio di assunzione
Si é celebrato ieri sera alle 21 il processo che vede imputato il consigliere regionale Antonio Rappoccio, accusato di associazione per delinquere, corruzione elettorale aggravata, truffa e peculato. Lo stesso Rappoccio non é stato presente perché, colpito da misura di divieto di dimora a Reggio Calabria, dopo aver atteso diverse ore l'avvio del processo, ha lasciato il Tribunale alle 19.15 circa per poter salpare sul traghetto alla volta di Messina, dove temporaneamente risiede.
Preliminarmente il collegio presieduto dal giudice Andrea Esposito ha dato atto della diversa composizione personale, nell'impossibilità di ricostituire il collegio originario. Non avendo ottenuto il consenso unanime delle parti, il collegio ha disposto la rinnovazione dell'attività già svolta, le prove saranno riassunte dinnanzi al nuovo collegio secondo un calendario che sarà redatto in seguito. Dopo questo passaggio preliminare, durante il quale non una parola é stata spesa dal presidente sull'istanza di ricusazione dei giudici avanzata dall'avv. Aurelio Chizzoniti, parte civile nel processo, la corte ha chiamato al banco dei testimoni un finanziere della polizia giudiziaria, Repaci, il quale ha confermato la deposizione già resa. Quindi é stato il turno di una delle presunte vittime, Francesco Caccamo, ma non prima di avere posticipato, su richiesta del difensore di Rappoccio, l'avv. Giacomo Iaria, la testimonianza di Aldo Rotilio, tenente della polizia municipale, distaccato su richiesta dell'allora vice sindaco Guglielmo Rizzica, nello staff del consigliere Pri Rappoccio. Preso atto dell'ora tarda, dovuta ad altri processi con imputati detenuti che la corte ha celebrato nella giornata, il presidente, ha disposto l'assunzione della testimonianza alla successiva udienza del 9 ottobre, alle ore 9.
Francesco Caccamo, invece, sentito ieri sera, ha ripercorso l'intera vicenda, dalla domanda di partecipazione al concorso per un'assunzione in una fabbrica di impianti fotovoltaici a Campo Calabro (RC), ai quiz scritti sostenuti nella sede della società Alicante, stesso iter percorso anche dalla moglie. Caccamo ha confermato che, nella sede della Alicante, qualcuno gli chiese di votare per il consigliere Rappoccio, e gli fu anche dato un foglio su cui annotare nomi e sezioni elettorali dei votanti che avrebbe individuato. Caccamo ha confermato anche di avere visto più volte nella sede della Alicante, e sicuramente sia quando fece il quiz scritto sia alla prova orale, il consigliere Rappoccio.
A precisa domanda dell'avvocato Iaria, però, Caccamo ha escluso che le richieste di voto fossero state collegate o accompagnate da un esplicito riferimento all'assunzione o alla promessa di un posto di lavoro. Dopo la deposizione di Caccamo il presidente ha aggiornato l'udienza alla seduta del 9 ottobre prossimo. (AGI)