Sappe: riapre la struttura carceraria di Laureana
"Questa mattina il personale della polizia penitenziaria ha effettuato il trasferimento dei detenuti alla casa di reclusione di Laureana di Borrello dopo che il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, ne aveva disposto ufficialmente la riapertura". E' quanto affermano Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale.
"I detenuti trasferiti sono 20 - continuano Durante e Bellucci - si tratta di condannati in espiazione di pena che si trovavano ristretti nell'istituto penitenziario di Arghillà. A distanza di un anno esatto, infatti la struttura era stata chiusa il 28 settembre dello scorso anno, ritorna in funzione l'istituto voluto dall'allora Provveditore regionale Paolo Quattrone.
Dopo le attivita' preparatorie per la riapertura della C.R. di Laureana di Borrello, con l'assegnazione ed il trasferimento dei primi detenuti dovrebbero riprendere regolarmente tutte le attività della struttura penitenziaria che era stata chiusa esattamente un anno fa, con un provvedimento d'urgenza, per fronteggiare, secondo quanto sostenuto dal Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria, l'insostenibile carenza di personale di Polizia Penitenziaria necessario per garantire la corretta gestione delle traduzioni dei detenuti nelle udienze per la celebrazione dei processi.
Viene così mantenuto l'impegno assunto dal Ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri il 23 luglio scorso nel corso della visita a Reggio Calabria per l'inaugurazione, tra l'altro, anche della nuova struttura penitenziaria di Arghillà. Ci auguriamo, adesso, che vengano assunti precisi impegni anche per quanto riguarda l'assegnazione in pianta stabile, a Laureana di Borrello, di un adeguato contingente di personale del Corpo, attraverso il trasferimenti degli interessati che sono utilmente collocati nella vigente graduatoria trasferimenti.
E' evidente, infatti, che non e' possibile continuare nell'attivazione di nuovi istituti, padiglioni, sezioni e servizi vari, senza un indispensabile integrazione del personale di polizia penitenziaria in servizio nella regione Calabria che, gia' allo stato, patisce una consistente insufficienza delle risorse umane disponibili. Cio' determina il continuo ricorso al lavoro straordinario - concludono i due - peraltro retribuito con notevole ritardo, notevoli difficolta' nella concessione del congedo e dei riposi al personale ed un notevole carico di lavoro a causa del continuo accorpamento dei posti di servizio". (AGI)