Mafie: firmata convenzione per riqualificare beni confiscati
Una convenzione che ha il fine di riqualificare i beni confiscati alle mafie e' stata firmata questa mattina dal Corpo Forestale dello Stato, dall'Agenzia per l'amministrazione dei beni sequestrati alla criminalita' organizzata e dall'Associazione Libera. La convenzione riguarda per il momento quattro realta' del sud Italia. Alcuni progetti sono stati avviati nella provincia di Crotone dove ci sono oltre 60 beni immobili confiscati e diversi ettari di terreno. Si tratta di terreni molto fertili e destinati a coltivazioni cerealicole. Sempre in Calabria ad Ardore, in provincia di Reggio Calabria sono stati inseriti in un progetto di tutela ambientale 10 ettari di terreno. Il terreno e' stato confiscato nel 2006 a Mario Sgambellone, un esponente della criminalita' locale. Nella provincia di Caserta e' stato invece avviato il progetto 'La mozzarella della legalita'' che ha l'obiettivo di creare una filiera produttiva nel settore lattiero-caseario, con la realizzazione di una fattoria sociale sperimentale al servizio dello sviluppo ecosostenibile del territorio. Infine l'altro progetto riguarda Scurcola Marsicana, in provincia dell'Aquila su un terreno di circa 600 metri quadrati confiscato ad Enrico Nicoletti, ex banda della Magliana, dove verra' realizzato un centro di educazione ambientale e di formazione sui temi della cittadinanza e della legalita'. "La convenzione - ha detto Giuseppe Valdala', del Corpo Forestale dello Stato - ha il fine di aumentare il senso di legalita' di questi territori. Dove nessuno vuole avvicinarsi spesso per paura. Altro fine quello di portare a termine una campagna di educazione alla legalita' nei territori rurali e montani dove il Corpo Forestale e' presente". Il Corpo Forestale dello Stato, l'Associazione Libera e l'Agenzia dell'amministrazione dei beni sequestrati alla criminalita' organizzata saranno tenute inoltre a scambiarsi informazioni creando cosi' dei veri e propri dossier nazionali sulle illegalita' nei territori."Oggi - ha detto Don Luigi Ciotti, presidente di Libera - cerchiamo di unire ognuno le proprie competenze e passioni per proseguire un percorso. I mafiosi vanno colpiti nei loro beni dobbiamo sottrarli e restituirli alla comunita'. Oggi vogliamo riaffermare il principio di legalita' e il principio che l'ambiente deve essere tutelato". "Don Luigi Ciotti - ha detto il prefetto Mario Morcone, direttore dell'Agenzia Nazionale dei beni sequestrati - ha tracciato una strada importante ed e' per noi un punto di riferimento. Insieme potremmo dare un contributo importante per il rilancio di quei territori che hanno sofferto in un ambiente difficile".