Funerale Lea Garofalo, Vallone a Pisapia: uniti nella lotta contro la criminalità
Il sindaco di Crotone Peppino Vallone ha scritto al sindaco di Milano Pisapia dopo i funerali di Lea Garofalo:
"Caro Giuliano, grazie. Grazie di cuore. Un semplice ma sentito e doveroso ringraziamento per la grande sensibilità che la città di Milano ha offerto in occasione dei funerali di Lea Garofalo. Grazie a Te, in modo particolare, per quel gesto, così tanto umano, di aver portato a spalla le sue spoglie mortali. Un gesto da uomo, un gesto da sindaco, che non dimenticheremo.
La pagina scritta da Milano ha dato il senso compiuto della vuota inutilità che esprimono i concetti di sud e di nord e, viceversa, del grandissimo significato che assume la parola solidarietà. Sabato è stato chiaro a tutti che definirsi milanesi o calabresi è solo una espressione geografica. Questo paese, lo dimostrano le migliaia di persone che erano in piazza sabato scorso, è molto meglio di come lo si dipinge.
Ringrazio di cuore la tua città che ha confermato il tradizionale, grandissimo ,senso civico esprimendo autentico dolore e non artefatta retorica. Dalle tue parole, da quelle di Don Luigi Ciotti, si percepiva l’autentico rimpianto per una donna che oggi è un simbolo non solo della Calabria ma di un paese intero.
Anche Crotone ha voluto ricordare, il giorno prima dei funerali, il sacrificio di Lea attraverso un momento di riflessione promosso dal mondo dell’associazionismo locale e sostenuto dall’amministrazione comunale. Non era la prima volta che il nome di Lea risuonava nell’aula consiliare. Molte sono state, in questi anni, le iniziative promosse nelle quali alla figlia Denise ed alla sorella Marisa sono arrivate dalla città di Crotone vicinanza e solidarietà. A Lea è stata intitolata una piazza del centro città e, auspichiamo, il prima possibile di poter scoprirne la targa che riporterà un nome che, già da tempo, è impresso nel cuore dei crotonesi. Tuttavia, al di là di tutte le iniziative, resta il sacrificio di Lea. Che non è una vittima di uomini ma della criminalità organizzata.
Un sistema di barbari che le comunità che si ispirano a principi di legalità sono chiamate fermamente a respingere. In questo senso, giornate di unità come quelle di sabato, rappresentano la strada migliore per questa battaglia che non è di una sola comunità ma dell’intero paese".