Bancarotta fraudolenta: indagati amministratori della “Edil Seminara srl”

Vibo Valentia Cronaca

Infedele dichiarazione delle scritture contabili e occultamento delle stesse al fine di evadere le imposte sui redditi per gli anni 2011 e 2012. Questi i reati contestati dal gip di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli, in accoglimento di una richiesta del pm Alessandro Pesce che ha portato stamane la Guardia di Finanza di Vibo a un decreto di sequestro di beni per equivalente pari a 3 milioni.

I beni rientrano nella disponibilità degli indagati Girolamo Seminara, 36 anni, originario di Taurianova (Rc) ma residente a Limbadi, nel Vibonese, e Angela La Rosa, 39 anni, di Limbadi, entrambi amministratori pro-tempore della "Edil Seminara srl" operante nel settore del commercio di materiale edile. L'inchiesta trae origine da una verifica fiscale sulla società, fallita nel maggio 2012, e dal mancato ritrovamento dei libri contabili. Dal 2010 al 2012 gli inquirenti ritengono di avere scoperto violazioni fiscali che ammontano a 3 milioni di euro. I due indagati sono stati denunciati anche per il reato di bancarotta fraudolenta.

Dalla fallita "Edil Seminara srl" gli indagati avrebbero infatti fatto nascere la società "G.R. Tutto Edil srl", azienda solo formalmente nuova ma in realtà operante a Limbadi negli stessi locali della precedente e sempre nel settore dell'edilizia.

Tutti gli atti dell'inchiesta che ha portato stamane all'operazione "Tale e Quale", condotta dalla Guardia di finanza sulla società "Edil Seminara srl", sono stati trasmessi dalla Procura di Vibo Valentia anche alla Dda di Catanzaro per meglio approfondire alcuni segmenti dell'indagine da cui potrebbero emergere rapporti, pressioni o infiltrazioni da parte della criminalità organizzata di stampo mafioso operante nel Vibonese e, nel caso di specie, a Limbadi. È quanto spiegato in conferenza stampa dal procuratore di Vibo, Mario Spagnuolo, a margine dell'operazione.

Dal decreto di sequestro preventivo dei beni della ditta "Edil Seminara srl" si evince invece che lo stesso curatore fallimentare non era stato in grado di segnalare tempestivamente alla Procura le movimentazioni di denaro sospette, proprio perché lo stesso non è mai entrato in possesso della documentazione amministrativo-contabile della società in quanto gli indagati Girolamo Seminara e Angela La Rosa avrebbero fatto sparire tutti i libri e le scritture contabili della società e poi la documentazione giustificativa delle movimentazioni di denaro.

Per il pm, Alessandro Pesce, la "forza dell'intera inchiesta è tutta nelle carte, rilette attentamente per portare alla luce i reati oggi contestati che sono solo il punto di partenza di un'attività investigativa che a breve porterà a nuovi ed ulteriori sviluppi". (AGI)