‘Ndrangheta: boss Mancuso a cena con istituzioni, indagini
La Dda di Catanzaro, nell'ambito dell'indagine "Purgatorio" che ha portato in carcere un avvocato e gli ex vertici della Squadra Mobile di Vibo, ha aperto una nuova inchiesta su una "cena riservata" fra il boss Pantaleone Mancuso, detto "Vetrinetta", e soggetti istituzionali. Per come si ricava dall'ordinanza del gip Abigail Mellace, la Dda di Milano ha infatti trasferito alla Dda di Catanzaro l'indagine "Minotauro" i cui atti sono in parte confluiti in "Purgatorio".
Dagli stessi - espressamente richiamati dal gip - si evince che il 6 settembre 2002 si sarebbe tenuta a Limbadi una "cena riservata" fra il boss Pantaleone Mancuso, il proprietario di un agriturismo, un magistrato, due direttori di banca e un prefetto poi divenuto dirigente della Regione Calabria. Tale ultimo personaggio è rimasto coinvolto anche nell'inchiesta "Poseidone", portata a termine con il rinvio a giudizio di 23 indagati da parte dei pm della Procura di Catanzaro Giuseppe Borrelli e Paolo Petrolo.
Lo stesso pm Petrolo, originario di Vibo Valentia, si trova tuttavia attualmente imputato a Salerno per il reato di rivelazione di segreti d'ufficio nell'ambito dell'inchiesta "Purgatorio". Secondo l'accusa, il pm avrebbe informato l'ex vice capo della Squadra Mobile di Vibo, Emanuele Rodono', e l'avvocato Antonio Galati (arrestati il 25 febbraio scorso) di imminenti arresti nel Vibonese da parte della Dda di Roma. (AGI)