Processo Purgatorio. Colonnello del Ros: cena riservata tra boss e colletti bianchi
Il proprietario di un agriturismo, un magistrato, due direttori di banca e un prefetto che è poi diventato dirigente della Regione Calabria: tutti a cena con Pantaleone Mancuso, presunto boss dell’omonima cosca di Limbadi, nel vibonese.
Il particolare del banchetto “riservato” è emerso oggi nel corso del processo a carico di Maurizio Lento ed Emanuele Rodonò (i due ex dirigenti della Squadra Mobile di Vibo che sono accusati di concorso esterno in associazione mafiosa) e dell'avvocato Antonio Galati.
La cena si sarebbe svolta nel settembre del 2002: a raccontarlo, durante la sua testimonianza, Giovanni Sozzo, colonnello del Ros dei Carabinieri e teste principale dell'accusa. Il particole emergerebbe dall'indagine Minoaturo, condotta dalla Dda di Milano ed i cui atti sono confluiti nell'inchiesta Purgatorio.
La cena si sarebbe tenuta a Limbadi allo scopo di impedire che fazioni del clan Mancuso, ostili al boss Pantaleone, potessero attuare richieste estorsive nei confronti dei beni di proprietà del titolare dell'agriturismo.