Processo Purgatorio. Appello conferma assoluzione per tutti gli indagati
La Corte d’Appello di Catanzaro si è espressa oggi nei confronti di Maurizio Lento, ex capo della Squadra Mobile di Vibo Valentia e di Emanuele Rodonò, ex vice della stessa Mobile (entrambe difesi dagli avvocati Veneto e Nucci); e dell’avvocato Antonio Galati del Foro del capoluogo napitino (difeso dagli avvocati Gambardella e Rotondo).
I magistrati ne hanno dunque confermato l’assoluzione - perché il fatto non sussiste - riformando la sentenza di primo grado con l’assoluzione anche degli altri due imputati.
Lento e Rodonò erano stati difatti già assolti dal reato di concorso esterno, mentre il solo Rodonò era stato condannato a un anno per rivelazione di segreti d'ufficio.
I giudici di secondo grado hanno pertanto confermato la sentenza di primo grado per il primo ed assolto il secondo; stessa decisione assunta anche per Galati a cui erano stati inflitti 4 anni e 6 mesi, sempre per concorso esterno.
Annamaria Frustaci, pm della Dda di Catanzaro, aveva chiesto per quest’ultimo una pena a 7 anni ed 8 mesi, e a 6 anni per i due dirigenti della polizia.
A tutti e tre l’accusa contestava di aver favorito la potente cosca dei Mancuso di Limbadi: contestazioni che erano però già cadute in primo grado (QUI) per l’ex capo della Mobile ed ora in Appello anche per gli altri due.
Il processo - denominato “Purgatorio” - era scaturito da una operazione coordinata dalla Dda di Catanzaro nel febbraio del 2014 (QUI).