Gdf Cosenza: sequestrate due tonnellate e mezza di botti

Cosenza Cronaca

A poche ore dallo scoccare della mezzanotte dell’ultimo dell’anno non si arresta l’attività delle fiamme gialle nel contrasto al commercio di materiale esplodente. In 7 distinte operazioni i finanzieri del gruppo di Sibari, della compagnia di Rossano, della tenenza di Corigliano calabro e di quella di Scalea hanno sequestrato circa due tonnellate e mezza di materiale pirico illegalmente detenuto.

Il primo sequestro è stato effettuato a Corigliano Calabro dai “baschi verdi” del gruppo di Sibari che, nel corso di un servizio finalizzato al controllo economico del territorio, hanno fermato un furgone al cui interno erano custoditi 960 chili di artifici pirotecnici di “iv” e “v” categoria, per un totale di 18.772 pezzi. I fuochi, di cui il proprietario si era appena approvvigionato nel napoletano, sono stati posti sotto sequestro ed il trasportatore segnalato alla procura della repubblica di Castrovillari.

Un secondo intervento è stato effettuato in località Crosia, frazione di Mirto dove i finanzieri della compagnia di Rossano hanno intercettato un autoveicolo il cui conducente non è stato in grado di fornire alcuna spiegazione relativamente al carico trasportato. Le successive operazioni di perquisizione hanno consentito di rinvenire e successivamente sequestrare 186 chili di “botti” appartenenti alla “ii” categoria, pari a 108 pezzi e 2604 bocche di fuoco. Il conducente è stato denunciato in stato di libertà alla procura della repubblica di Castrovillari.

Nel terzo intervento a cadere nelle maglie dei finanzieri di Rossano, a Corigliano calabro, il conducente di un automezzo che ha attirato l’attenzione dei militari per avere il vano posteriore talmente appesantito da toccare quasi la sede stradale. All’alt dei finanzieri ed alla successiva richiesta di giustificare il carico, il conducente residente nella cittadina Jonica non ha saputo dare spiegazioni circa il trasporto di 480 chili di materiale pirico di “iv” e “v” categoria. Anche nei suoi confronti è scattata la denuncia alla procura della repubblica di Castrovillari.

Nel quarto intervento i finanzieri della tenenza di Corigliano calabro, hanno sottoposto a controllo, lungo la statale 106, un Fiat Ducato condotto da una donna residente nella cittadina Jonica. Anche in questo caso il mezzo trasportava 80 pezzi per un totale di 367 chili di fuochi pirici di fabbricazione cinese appartenenti alla “v” categoria, che sono stati sequestrati e la donna segnalata alla procura della repubblica di Castrovillari. Ancora, sempre i finanzieri della compagnia di Rossano, nel corso di due interventi nel comune di Rossano hanno intercettato due autoveicoli stipati di artifici pirotecnici. Sul primo sono stati rinvenuti 195 chili di materiale esplodente di “i”, “ii” “iii”, “iv” e “v” categoria, pari a 1193 pezzi e 3210 bocche di fuoco. Sul secondo, 109 chili di “botti” di “i”, “iv” e “v” categoria, pari a 1068 pezzi e 1608 bocche di fuoco. Entrambi i conducenti residenti nella città bizantina sono stati segnalati alla procura della repubblica di Castrovillari.

Ed infine, questa volta sulla costa tirrenica, i finanzieri della tenenza di Scalea hanno rinvenuto e sequestrato nel comune di Buonvicino, in un appartamento in fase di costruzione, 100 chili circa di fuochi d’artificio, alcuni dei quali di fabbricazione artigianale, nonché diversi mortai utilizzati per l’innesco. Il proprietario dell’appartamento è stato segnalato alla procura della repubblica di Paola.

Tutti gli artifizi sequestrati erano identificati con nomi stravaganti come “Pirofantasia”, “bizzarro”, “molo di Venezia” “Mega Bombard”, “Rambo 31k”, “Vulkan”, “notte di fuoco” quasi ad evocarne il potere dirompente.

Le operazioni portate a termine rientrano in un più generale dispositivo predisposto dal comando provinciale di Cosenza su input del comando regionale Calabria, volto ad arginare, in prossimità delle festività di fine anno, il sempre più dilagante fenomeno dello smercio di fuochi pirotecnici illegali il cui utilizzo non cessa di essere conseguenza di danni fisici spesso irreparabili ed invalidanti per chi ne fa uso.