Tentato omicidio per motivi passionali, confermata condanna
La Corte d'appello di Catanzaro ha confermato oggi la condanna di primo grado a sei anni di reclusione a carico di Patrizio Passalacqua, 31 anni, catanzarese di etnia rom, accusato di tentato omicidio ai danni di un giovane poco più grande di lui, cui avrebbe sparato in seguito ad una lite avvenuta per motivi passionali.
I giudici (presidente Saullo, consiglieri Garcea e Bravin) hanno accolto la richiesta del sostituto procuratore generale, Ruperto, lasciando immutata la decisione emessa il 26 giugno del 2009 dal giudice dell'udienza preliminare di Catanzaro che, al termine del giudizio abbreviato (che è valso all'imputato lo sconto di pena di un terzo), ritenne l'allora 26enne Passalacqua - difeso da Piero Chiodo - colpevole. I fatti risalgono al 14 settembre del 2004.
Nel primo pomeriggio di quel giorno, secondo la ricostruzione effettuata dai carabinieri, tra l'imputato ed un altro giovane, S. P., c'era stato un violento litigio, con tanto di scontro fisico, alla base del quale, sempre secondo le tesi degli investigatori, ci sarebbe stato un rapporto sentimentale tra lo zingaro ed una ragazza, contrastato dai familiari di lei, che abitano in viale Isonzo. Dopo la zuffa Passalacqua sarebbe tornato a casa, nel quartiere Germaneto, dove si sarebbe armato per poi tornare sotto l'abitazione del rivale.
Giunto sul posto, dalla strada avrebbe infine sparato a quest'ultimo, che si trovava sul balcone di casa, al primo piano di un palazzo. La vittima si era gettata a terra, schivando così il colpo che aveva raggiunto la parte bassa della parete dietro di lui.
Passalacqua sarebbe a quel punto fuggito a bordo di un motorino, ma i carabinieri lo avevano subito rintracciato a casa sua, dopo l'identificazione da parte del ferito. Due giorni dopo l'arresto era stato convalidato, e l'indagato era stato sottoposto a custodia in carcere. (AGI)