Armi Chimiche a Gioia Tauro, il Sindacato dei lavoratori chiede certezze sulla sicurezza

Reggio Calabria Cronaca

“Siamo in dirittura d’arrivo. I contenitori provenienti dalla Siria dovrebbero essere trasbordati sulla nave americana Cape Ray entro la fine del mese di febbraio. Pertanto, nei giorni scorsi abbiamo richiesto alla Prefettura di Reggio Calabria un urgente incontro di merito per conoscere tutti i dettagli che riguardano la gestione delle operazioni di movimentazione delle sostanze chimiche provenienti dagli armamenti siriani, con particolare riguardo alla esatta tipologia delle sostanze da movimentare”.

Lo rende noto Carmelo Cozza, Segretario Regionale SUL-Calabria, in un comunicato nel quale spiega inoltre che “Pur ritenendo, infatti, apprezzabile e chiaro nell’esposizione l’opuscolo approntato per informare i cittadini dei territori che gravitano intorno al porto, crediamo - dice - che per informare adeguatamente i lavoratori che materialmente dovranno movimentare i contenitori, occorrano ulteriori e più dettagliate informazioni a cominciare dalle misure da attivare in caso di rilascio accidentale del prodotto o dagli interventi di primo soccorso in caso di contatto non voluto con tali sostanze”.

“A tal fine – prosegue la Cozza - occorre acquisire le schede di sicurezza dei prodotti all’interno delle quali queste vitali informazioni sono messe a disposizione degli utilizzatori. Ma per far ciò occorre conoscere l’esatto codice identificativo delle sostanze trasportate (UN Number come previsto dall’IMDG Code citato nell’opuscolo) in modo che da questo si possa dar seguito a tutte le misure di sicurezza previste a tutela dei lavoratori del porto di Gioia Tauro. Non è sufficiente dire che le sostanze appartengono alla classe 6.1, è necessario conoscere l’esatta natura del prodotto”.

“Da quello che ci risulta, tali dati però – aggiunge il segretario - ancora non sono a disposizione dei lavoratori e riteniamo che non sia assolutamente possibile che tali informazioni non vengano trasferite ai diretti interessati alle operazioni. Ciò al fine di poter attivare le adeguate misure di prevenzione e protezione, individuali e collettive, che accompagnano solitamente tutte le sostanze pericolose che transitano nel porto. Sia chiaro che rispetto alla sicurezza ed alla salute dei lavoratori – conclude Cozza - non è possibile attuare alcuna deroga e, pertanto, se le informazioni richieste non saranno nell’immediato fruibili per gli addetti ai lavori, ci attiveremo non escludendo forme di protesta anche eclatanti.”