Lo Polito scrive a Pippo Civati sulla fiducia del governo
"Caro Pippo, ritengo che nella tua osservazione " Renzi non vuol farsi votare la fiducia", vi sia la chiave di lettura di questo nuovo governo. Ritengo che non si diventa "per caso" segretario del più grande partito italiano, che nasce da partiti di grandi tradizioni. Renzi è scaltro e di certo comprende bene che un governo siffatto nasce con evidenti deficit: politici, culturali, democratici e temporali". E' quanto si legge in una lettera che Mimmo Lo Polito ha scritto a Pippo Civati sulla fiducia del overno.
"Un governo - continua la nota - che nasce dopo ripetute smentite da parte dello stesso Renzi; con un presidente del consiglio non legittimato da voto popolare; impedito a garantire le riforme per la presenza determinante di un centrodestra occasionale e per questo più pericoloso; semplice rimpasto del precedente governo a guida PD in cui Renzi ricopriva il ruolo di segretario che ha stravinto le primarie; con una maggioranza di parlamentari accuratamente scelti e selezionati da Bersani (fuoco amico). Appare evidente che Renzi vuole le elezioni che il Presidente Napolitano non avrebbe mai consentito di svolgere con un governo a guida Letta. Il voto di fiducia rappresenta un momento (meramente accidentale) in una storia politica del partito che tu puoi riscrivere da sinistra. Ed assecondare i giochi che, nel migliore dei casi, sfuggono ai più, dando un'importanza che non hanno se non nei limiti di una strategia astrusa di gestione del potere, non può spingersi sino al punto da togliere prospettive al PD. L'orizzonte temporale di questa operazione condotta da Renzi e' direttamente proporzionale alla sostanza politica del NCD ( pressoché nulla). Il nostro orizzonte politico e' la ricostruzione di un nuovo modello sociale di Stato. Solo una grande forza di sinistra può farsi carico dei nuovi bisogni di lavoro, dell'istruzione, della cultura, della diversità. Questa grande forza siamo noi al netto dagli opportunismi degli arrampicatori. Lavoriamo per buttare fuori i mercanti dal tempio. Tu sei uno dei costruttori e non puoi farti buttare fuori per un voto di fiducia che può essere ne' tecnica e ne' politica ma "dovuta" per il rispetto del principio democratico della maggioranza formatasi nella direzione nazionale. E subito dopo iniziamo a lavorare per costruire la guida di questo partito. Dall'interno.
P.S. Ti scrivo per l'impossibilità di essere presente fisicamente domani a Bologna. Come sai domani in Calabria vi è l'assemblea regionale per la scelta del nuovo segretario dove noi, rappresentandoti, abbiamo concorso a costruire la speranza di un nuovo partito. Lottiamo, nella consapevolezza che per la speranza, credibilità ed affidabilità, sono requisiti indispensabili per coltivarla e farla crescere".