Mafie: Bindi, serve riforma Agenzia beni sequestrati e confiscati
"Credo che l'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata abbia bisogno di una riforma, con l'inserimento all'interno della Presidenza del consiglio dei ministri e l'assegnazione del potere di richiamare alle loro responsabilità tutti gli attori coinvolti, come ad esempio le banche". Lo ha sottolineato la presidente della commissione Antimafia, Rosy Bindi, intervenuta al quarto incontro del "Mese dell'antimafia in Parlamento" dedicato al tema "Usiamo bene i beni confiscati alle mafie", tenutosi questa mattina presso la sala Aldo Moro della Camera dei Deputati.
A proposito del ruolo delle banche, Bindi ha sottolineato come gli istituti di credito andrebbero richiamati alle proprie responsabilità affinché non abbandonino le aziende proprio nel momento in cui, con l'intervento della magistratura, rientrano nella legalità. "Voglio ricordare il caso delle pizzerie sequestrate alla camorra a Roma - ha proseguito Bindi rivolgendosi ai ragazzi presenti in sala - molte persone possono aver pensato di non voler più andare a mangiare in quei locali dopo aver saputo che erano di proprietà della criminalità organizzata. Ma invece è proprio ora che bisogna sostenere quelle realtà, continuando a frequentarle perché consentono a tante persone di lavorare e stanno rientrando della legalità, pagando le tasse". Sul tema della gestione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie, la presidente della commissione Antimafia ha chiarito come sia necessario "effettuare delle modifiche e colmare le lacune a livello giuridico. Le esperienze positive di questi anni, realizzate anche attraverso accordi e protocolli d'intesa, suggeriscono infatti al legislatore di offrire a tutti coloro che sono impegnati su questo fronte una cornice normativa adeguata". Bindi ha quindi sostenuto che "i tempi sono maturi perla creazione dell'albo degli amministratori e di un tariffario", per consentire così alla magistratura di individuare in tutta sicurezza l'amministratore giudiziario più adeguato a una determinata azienda, con la garanzia della trasparenza dell'operato dell'amministratore. Infine, la presidente ha detto di pensare alla "creazione di sezioni specifiche nei tribunali che - ha concluso - si occupino specificatamente di questo tema". (AGI)