Infiltrazioni della’ndrangheta nella Capitale, chiesto processo per 9 persone
È stato chiesto dalla procura di Roma il processo per nove persone, alcune delle quali sarebbero affiancate al Clan Gallico di Palmi, nel reggino, che aveva impiegato nella capitale soldi illeciti in beni mobili e immobili e società, tra cui l'Antico Caffè Chigi situato in piazza Colonna, posto di riferimento di sottosegretari e ministri.
La procura ha contestato ad Alessandro Mazzullo, Francesco Frisina, Claudio Palmisano, Carmine Saccà, Maria Antonia Saccà, Andrea Porreca, Grazia Rugolo, Giuseppe Vincenzo Distilo e Carla Voluttà l'ipotesi di reato di trasferimenti fraudolento di beni aggravato dal metodo mafioso.
Sarà il gup Riccardo Amoroso, il 12 giugno prossimo, a pronunciarsi sulla richiesta della procura.
Gli imputati Carla Voluttà e Giuseppe Vincenzo Distilo hanno già chiesto il giudizio con rito abbreviato. In merito a questo avvenimento, Saccà, Frisina e Mazzullo furono arrestati l'anno scorso nell'ambito di un'operazione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma che, indagando su prestanome (familiari e non) in qualche modo legati alla cosca calabrese, portò alla luce l'esistenza di un progetto di infiltrazione nella realtà economico-finanziaria della capitale tramite il reinvestimento di cospicue somme di denaro di provenienza illecita.
Sotto l'attenzione degli investigatori finì la titolarità delle quote della "Macc4 slr", proprietaria del bar “Antiche Mura”, quella della “Sapac srl”, che gestisce diversi supermercati e discount, e poi della “Lasara 98 srl”, cui è riconducibile il ristorante “Platinum”, oltre all'Antico Caffè Chigi, le cui quote appartenevano alla “Colonna Antonina 2004 srl”.