Azione democratica del Pd, l’Atto aziendale dell’ Asp penalizza servizi

Catanzaro Politica

"L’atto aziendale dell’ASP, presentato dal Direttore generale Gerardo Mancuso, piegato esclusivamente a puro calcolo ragioneristico ed economicista, ancora una volta,rischia di scaricare direttamente sui cittadini un prezzo altissimo che lede, in ultima analisi, il diritto alla salute e comprime,ingiustificatamente, servizi essenziali che “desertificano” – come nel caso di Lamezia e del suo Comprensorio – interi territori con un giustificato allarme dei cittadini, delle Amministrazioni locali e degli stessi operatori dell’ Azienda sanitaria". E' quanto scrive Azione democratica del Pd.

"Non ci soffermiamo - continua la nota - sulla bocciatura del Bilancio aziendale del 2012 e neppure sulla recentissima diffida che l’Amministrazione comunale di Catanzaro in ordine alla mancata attivazione dei servizi ambulatoriali e di quelli in favore degli anziani nei locali dell’Umberto I° e tantomeno sulla “criticità” dei rapporti con le organizzazioni sindacali che lamentano comportamenti discutibili sul piano della correttezza istituzionale del Direttore generale così come non ci soffermiamo sulle “risposte” fornite, con non poca approssimazione, ad alcune forze politiche sulla gestione del personale;quello che ci preme evidenziare è che da quanto emergerebbe dai contenuti dell’atto aziendale ci si trova innanzi ad una ulteriore “puntata” di una lento ma progressivo ed ininterrotto processo di “desertificazione” dei servizi nella Città di Lamezia e del suo intero Comprensorio che viene ispirato da esigenze di bilancio alle quali non corrisponde un nuovo disegno dei servizi ai cittadini, a cominciare da quelli della città di Lamezia Terme, in grado di corrispondere ad esigenze forti ed incomprimibili ancorché ampiamente giustificate.

Una volta per tutte il Direttore generale dell’ ASP Mancuso chiarisca ed ammetta, senza piroette e penosi giustificazionismi, che i tagli “lineari” che opera, da tempo ormai, sui fondi di bilancio comportano non una ritrovata efficienza ed efficacia dei servizi ma una generalizzata e diffusa compressione dei servizi e dell’offerta sanitaria tanto nei presidi ospedalieri, ovvero di quel che resta di tali strutture, quanto sul territorio che a quanto è dato sapere non sono “trattati” allo stesso modo in tutta la provincia.

Noi chiediamo di conoscere – come lo chiedono tutti i cittadini – quali sono e dove sono allocati i servizi, ospedalieri e territoriali, e se la loro utilizzazione o soppressione è in ragione di dati e scelte “terze” ed oggettive o , se invece, sotto apparenti giustificazioni, non si nascondano scelte “politiche” che con la tutela della salute poco o nulla hanno a che fare; e non è senza significato, peraltro, che, da quanto è dato sapere, sull’atto aziendale i dipendenti non sarebbero affatto soddisfatti ed è eloquente il silenzio, da più giorni, dei sindacati che appare “assordante” e non certamente orientato al consenso".