Archeologico di Sibari, Oliverio: il governo intervenga , urgono 5 milioni di euro
“Com'è a tutti noto, agli inizi del 2013, il sito archeologico di Sibari (CS), conosciuto in tutto il mondo, è stato ampiamente sommerso da imponenti quantità di acqua e fango, a seguito dell'esondazione del fiume Crati. - È quanto afferma in una nota il presidente della Provincia di Cosenza Mario Oliverio - Il Parco Archeologico, a seguito di ciò, è stato completamente sommerso, con danni ingentissimi all'intera area. L' esondazione è stata causata dalla rottura degli argini, dalla mancata cura dell'alveo del fiume e dall'insabbiamento della foce. Successivamente al disastroso evento, il Commissario straordinario per il rischio idrogeologico e la Provincia di Cosenza, hanno stanziato 5 milioni di euro per gli interventi urgenti al sistema idraulico, ma che risultano essere del tutto insufficienti.
Infatti, secondo il Soprintendente regionale del Mibact, sono indispensabili altri interventi finanziari per almeno 5 milioni di euro, al fine di rimuovere il fango essiccato che ha coperto l'intero sito. Per tutte queste ragioni ho chiesto un intervento urgente al governo!
E' appena il caso di ricordare che l'antica Sibari, fondata da coloni greci nel 720 a.C. sulle coste dell'attuale Calabria, è stata per secoli un grande e conosciutissimo centro, fra i più importanti del Sud Italia, in grado di dominare un'area di 3.000 chilometri quadrati, che contava fino a 300 mila abitanti. – Prosegue Oliverio - Attualmente, il sito archeologico si estende per circa 170 ettari, una piccolissima parte dei quali è stata oggetto di campagne di scavi. E da questa operazione si è potuto scoprire che nell'area interessata si sovrappongono tre diverse città: la Sybari magno greca, la Thurii di età classica (costruita sulle rovine di Sybari distrutta nel 510 a.C.) e Copia, colonia latina risalente al 194 a.C..
Inoltre, le operazioni di scavi hanno prodotto importantissimi ritrovamenti: dai resti del teatro romano alle strutture murarie risalenti all'antica Thurii, fino ad alcuni reperti della Sybari magno greca. E' di vitale e straordinaria importanza che il governo possa garantire al Parco archeologico di Sibari di tornare al più presto alle condizioni precedenti all' alluvione, per poi puntare alla sua valorizzazione, alla sua messa in sicurezza, alle sue straordinarie potenzialità che faranno da volano economico-sociale-culturale dei territori della sibaritide. Per ottenere questo, è indispensabile il potenziamento delle infrastrutture connesse al sito per consentire la facile accessibilità ad un turismo di qualità e ai tantissimi studiosi e appassionati che da tutto il mondo guardano con tanto interesse al sito archeologico di Sibari. –Conclude presidente della Provincia di Cosenza - In una interrogazione urgente ho chiesto al governo: quali interventi ha in programma al fine di mettere in sicurezza l'area archeologica, per poi valorizzarla e renderla fruibile a tutti.”