Trasporti, CGIL Crotone: di questo passo, dove si vuole arrivare?
“L'articolo 6 della Costituzione Italiana garantisce il diritto alla mobilità di tutti i cittadini, ma ancora una volta la politica regionale calabrese per ciò che concerne le infrastrutture si prende gioco del territorio e dei cittadini del crotonese e di tutta la fascia ionica. - Lo si legge in una nota stampa diffusa da CGIL Crotone e FILT-CGIL Crotone - Nonostante ci sia qualche politico che effettivamente sembrerebbe ancora cercare di mantenere fede a quanto prospettato nei suoi discorsi, altri invece predicano bene ma razzolano male.
Come, innanzitutto, sull'Aeroporto S. Anna, dove, dopo che i sindaci dei comuni del crotonese che usufruiscono delle royalties hanno firmato un accordo che devolve l’8% delle somme loro spettanti, nell'intento di far decollare definitivamente lo scalo aeroportuale, i finanziamenti, dovuti e sempre promessi e annunciati, ancora non arrivano dalla Regione Calabria.
Regione che, occorre evidenziarlo, dopo le note vicende dell'ex governatore Scopelliti, è retta dalla Vice presidente Stasi che, in qualità di rappresentante di questo territorio avrebbe dovuto tutelarlo ancor più, facendo erogare immediatamente le somme spettanti, evitando la continua politica degli annunci e delle polemiche.
E così il nostro territorio ha ancora un Aeroporto (per il quale sono state impegnate ingenti risorse), senza produzione alcuna, e con L'ENAV che minaccia la revoca della licenza, mentre trenta dipendenti sono senza stipendio da 7 (sette) mesi.
Questo mentre la stessa Regione Calabria opera ancora scellerati tagli al Trasporto Pubblico Locale e sopprime corse lasciando gli abitanti dei paesi interni senza mezzi di comunicazione pubblici.
Incurante del fatto che la mancata corresponsione delle spettanze arretrate da anni alle aziende di trasporto locale - che a breve non potranno più ottemperare al pagamento degli stipendi - comporterà il rischio, in una situazione di crisi economica ed occupazionale pericolosissima, della perdita di ulteriori posti di lavoro, evento che il nostro territorio non si può permettere e che come O.S. non ci vedrà certamente inermi spettatori.
Per non parlare delle ferrovie del trasporto regionale, ambito nel quale la stessa Regione Calabria, giustificandola con la mancanza di fondi, ha deciso la chiusura delle linee Catanzaro Lido -Lamezia Terme e Sibari-Metaponto, sostituendo i treni con qualche corsa effettuata con pullman, tagliando fuori così, d’un sol botto e completamente, buona parte della linea ionica ed in particolar modo il territorio crotonese, procurando un ancor più grave, irresponsabile, assurdo isolamento territoriale, ed in prospettiva conseguente esubero di personale e ulteriore perdita di altri posti di lavoro. Noi ci chiediamo: di questo passo, dove si vuole arrivare?”