Abolizione delle Province, Malacari: “Avviare ragionamento per la difesa del territorio”
“A ben vedere l’abolizione delle Province rappresenta l’unica materia che unisce le diverse forze politiche di questo paese, e sulla quale i lavori sembrano procedere speditamente. A conferma di ciò, basta dire che sull’abolizione delle province sono stati presentati ben 6 disegni di legge costituzionale ( oltre al progetto di legge presentato dal Governo sulla riforma del titolo V.)”. Lo scrive Vincenzo Malacari in merito al tema dell’abolizione delle Province”.
“Disegni di legge che la commissione affari costituzionali del Senato ha unificato in unico testo, sul quale, nella giornata del 3 giugno, sono stati presentati alcuni emendamenti.
Di particolare interesse è l’emendamento presentato da Lanzilotta, con il quale verrebbe superato il concetto di Area Vasta a favore di quello di agenzia provinciale, la cui istituzione e/o modifica spetterebbe alla Regione per ambiti territoriali non inferiori a cinquecentomila abitanti”.
“Qualcuno, anzi più di uno, potrebbe dire che si tratta solo di un disegno di legge e, soprattutto, di un mero emendamento. In effetti è vero, però è altrettanto vero che alcuni segnali indicano che il solco in questa direzione sia chiaramente tracciato”.
“Non va dimenticato infatti che, martedì scorso, la regione Calabria nell’approvare la nuova legge elettorale ha ridotto i cinque collegi (corrispondenti alle cinque province) a tre: unificando, a tale scopo, Catanzaro, Crotone e Vibo in un unico collegio. Non solo, non sarà di certo sfuggito ai più che, tra i punti salienti della Riforma della Pa, vi sono il dimezzamento degli uffici territoriali dello Stato (obiettivo, peraltro, già previsto dalla stessa legge Delrio) e la mobilità obbligatoria. Insomma, non ci vuole molto per capire dove si vuole andare a parare”.
“Ciò posto, il problema non riguarda solo il futuro lavorativo di migliaia di dipendenti (sia chiaro: non solo provinciali), ma anche quello del nostro territorio e dei nostri figli, tenuto conto che un eventuale sradicamento della presenza dello Stato nella provincia di Crotone non potrà di certo essere scevro di conseguenze per i suoi abitanti”.
“L’auspicio, quindi, è che, su questo tema, tanto le forze politiche quanto quelle sociali possano fare fronte comune, avviando un serio ragionamento a difesa del nostro territorio, il tutto per evitare di subire dall’alto scelte da parte di chi è poco interessato alle nostri sorti”.