Nuove solidarietà al prefetto Reppucci
A seguito della decisione del Ministro Angelino Alfano di sospendere dalle sue funzioni il Prefetto di Perugia, Antonio Reppucci, per le dichiarazioni rese nei giorni scorsi, il Direttore Generale dell’ASP di Catanzaro, Gerardo Mancuso esprime vicinanza e solidarietà all’ex Prefetto che, dice, “conosco personalmente distinguendone le grandi doti umane e professionali, una persona vicina ai problemi della gente, alle difficoltà ed al disagio. Le sue parole che avevano un senso di denuncia sono state esplicitate come accuse. Non può essere così, non lo conosco per questo verso. La decisione della sua rimozione mi pare affrettata ed anche presa senza le dovute considerazioni”.
“In una Italia allo sbando, ed infarcita, nonché impestata da politici, funzionari dello Stato corrotti ed impuniti al centro di scandali un giorno si ed uno no, i ‘nostri’ Alfano e Renzi trovano il tempo di mortificare un onesto Prefetto, già delle città di Catanzaro e Cosenza, e sino all’altro giorno a Perugia, destituendolo con effetto immediato!” – E’ quanto scrive in una nota l’avvocato Francesco Comi di Reggio Calabria.
“I motivi sono arcinoti. Ha rubato – continua la nota - ha commesso reati abominevoli, come talvolta è capitato ad altri?
No, per avere affermato, mettendoci la faccia, stante il dilagante smercio di droga tra i giovani nella città di Perugia che : “se una mamma non si accorge che il figlio si droga… deve solo suicidarsi.”
Ai benpensanti e, tra questi, nel nostro piccolo, chi scrive, è potuta apparire un semplice, se pur pesante monito, sfuggitogli nella foga di difendere la città di cui era stimato Prefetto.
Come ha già spiegato in un’intervista ad un quotidiano, la frase incriminata non era certamente quella penalmente rilevante della istigazione al suicidio, per come hanno interpretato anche vari ‘soloni’ della stampa.
Era come dire nel linguaggio comune “ma impiccati”, se non riesci a svolgere quanto di tua competenza.
Un appunto, però, al Prefetto sentiamo di farlo. A fronte di una reazione del tutto spropositata dei sig.ri Alfano e Renzi, avremmo replicato “ma impiccatevi”.
Sua eccellenza si è invece ammorbidito rispondendo ai due ‘fustigatori di costume’ , “obbedisco” alla destituzione.Apparendo comunque comprendibile. Anche i Prefetti tengono famiglia…
Un plauso infine ai trenta Sindaci delle Province di Catanzaro e Cosenza, che ebbero a conoscerlo e stimarlo per la solidarietà nei suoi confronti”.