Sanità: lettera aperta su avviso infermieri Asp Crotone
Riceviamo e pubblichiamo nota stampa a firma di “40 giovani infermieri crotonesi indignati” per “denunciare un avvenimento che nelle scorse settimane ci ha lasciati sconcertati” indirizzata al Prefetto di Crotone, Maria Tirone, al Direttore Generale Asp di Crotone, Rocco Antonio Nostro, alle Organizzazioni sindacali Cgil-Cisl-Uil -Fials Fiap e IPASVI Collegio di Crotone:
“Ci troviamo qui a dover chiedere spazio per denunciare un avvenimento di qualche settimana fa.
Abbiamo pazientato poiché eravamo convinti che, visto il clamore che la cosa ha scatenato in città, se ne sarebbe occupato qualcuno che non fosse tra i diretti interessati, ma cosi non è stato.
Andiamo ai fatti: l'ASP 5 di Crotone nel mese di gennaio 2014 bandisce un avviso pubblico per titoli e colloquio per sostituzioni infermieristiche, per sopperire alla mancanza di personale durante i mesi estivi, vista la necessità di garantire i LEA (livelli essenziali di assistenza) e far godere le ferie ai colleghi dipendenti del nosocomio cittadino.
Scaduti i termini, a marzo ci si accorge che sono troppe le domande pervenute, quasi 1500!
Come se Crotone fosse fuori dal mondo! Eppure, ormai da diversi anni sentiamo dai tg nazionali che, ovunque, per due o tre posti da infermiere si presentano non meno di 6.000 partecipanti per volta. Si sarebbe potuto mettere in conto da subito e, invece, sebbene tre su quattro dei membri della commissione erano dirigenti infermieristici probabilmente non si aspettavano, a differenza nostra, quella mole di domande.
Appreso ciò e non avendo il tempo di fare il colloquio a 1.500 candidati si decide di trasformare il colloquio in quiz. E anche se la legge impone che per modificare un bando ci vuole un altro bando, a Crotone il colloquio diventa quiz con una semplice delibera.
A questo punto ci viene da chiedere a chi a deciso di emanare il bando: stante l’urgenza di formare una graduatoria, perché aggiungere il colloquio (poi diventato quiz) e non valutare soltanto i titoli come si usa di solito in tante altre aziende? Non sarebbe stato più snello e veloce visto che i titoli erano già stati valutati settimane prima del giorno del quiz?
Ancora, il giorno dei quiz, una volta seduti, ci sentiamo dire a voce e senza nessun atto scritto ufficiale (non che avesse più valore visto che come sopra non si può decidere di modificare un bando a proprio piacimento) che: “il mancato raggiungimento del punteggio di 14/20 avrebbe comportato l’esclusione dalla graduatoria”.
Provate solo ad immaginare lo sgomento di tutti partecipanti che già avevano dovuto studiare alla rinfusa ed a proprio piacimento gli argomenti da trattare. Già, perché a Crotone non si usa come nel resto d'Italia informare i candidati su che cosa verterà l'esame: a Crotone la scelta di cosa studiare la si lascia al candidato. Così, apprendere la notizia di una potenziale esclusione, ha determinato in tanti la perdita di quel minimo di lucidità che erano riusciti a mantenere, perché in un momento storico come questo, con la disoccupazione giovanile che al sud sfiora il 60%, tantissimi ragazzi confidavano in quell'avviso per poter lavorare.
Purtroppo però, dopo qualche giorno, quando sul sito dell'ASP vengono pubblicate le graduatorie, apprendiamo la triste notizia: dei 1.000 partecipanti solo 150 hanno raggiunto o superato il fatidico 14 su 20, vedendo sfumare in un istante il “sogno” di lavorare.
Appena scoperta la cosa, la curiosità di conoscere i nomi di quei 150 tra "genii" e "fortunati" era tantissima, ma appena scaricata la graduatoria riceviamo la seconda batosta. A posizionarsi nei piani alti della graduatoria c'erano tantissimi nomi della graduatoria precedente, ed allora un po' di curiosità mista a rabbia ci ha spinto a controllare le colonne delle valutazioni date dalla commissione.
E dal controllo, ci duole evidenziarlo, troviamo gente che in poco più di due anni raggiunge 12 o 13 punti di carriera; gente che nella precedente graduatoria, quando non c'era quiz o colloquio, aveva il massimo del punteggio nella colonna per la valutazione del curriculum formativo e professionale, oggi nella stessa colonna si trova pochi decimi di punto; gente che addirittura nella precedente graduatoria aveva più titoli di carriera che non dopo quasi tre anni.
Vero è che a giudicare sono state due commissioni diverse e che quindi chi ha valutato oggi non deve rispondere per quello che in passato è stato fatto, ma a noi basterebbe capire in che modo sono stati valutati questi colleghi. Speriamo di riuscire a far un po' di chiarezza in merito appena l'ASP ci darà le carte per le quali abbiamo inoltrato richiesta di accesso agli atti.
Questa volta, chiediamo che le perplessità in merito alla graduatoria ci vengano chiarite al più presto.
Ma in tutto questo quello che più ci preme sapere è come mai si è deciso di impedire al resto dei partecipanti di accedere alla graduatoria, negando così la possibilità a tanti colleghi di poter sognare e magari anche tra qualche mese di poter lavorare. Naturalmente noi abbiamo una nostra idea ma preferiamo non esprimerla in questa sede. Potremmo esser tacciati di esser troppo “maliziosi”, anche se, come diceva Andreotti prima e l'On Oliverio poi, a pensar male si fa peccato ma spesso ci s'indovina!
Abbiamo tirato in ballo l'On Oliverio con questa citazione perché qualche tempo fa, l'abbiamo sentito usare questa espressione per difendere le sue idee nei confronti di un imprenditore della sanità privata crotonese, tra l’altro con grande entusiasmo ed interesse. Chiediamo allora all'On. Oliverio, di profondere lo stesso impegno per difendere i nostri diritti, lesi in maniera prepotente da chi crede di poter gestire la cosa pubblica come un affare personale pensando di modificare leggi dello stato a proprio piacimento o peggio ancora, bistrattandoci come è stato fatto e rispondendo alla nostra domanda sulla modifica del bando pubblico senza il rispetto di alcuna formalità, con la semplice esclamazione: "Era sottinteso che dovevate fare almeno 14, lo sanno tutti!"
Siamo sicuri che in questa nostra piccola battaglia saremo affiancati dal nostro collegio IPASVI, l'organo che dovrebbe tutelare e difendere da ogni tipo di sopruso "tutti" gli infermieri, al quale chiediamo di prendere pubblicamente posizione in merito alla questione, perché è evidente che noi non siamo né contro i colleghi che in questi giorni hanno firmato i contratti di lavoro (come qualcuno sta cercando di far credere) né contro i colleghi che devono giustamente andare in ferie per ripristinare il loro stato psicofisico.
Siamo consapevoli allo stesso tempo che ,per garantire i LEA era necessario integrare un numero cospicuo di infermieri, ma siamo altrettanto fermi sulla posizione che tutto ciò si sarebbe potuto fare rispettando le regole e soprattutto la dignità di ognuno di noi.
PS: il 16/06/2014 il Responsabile SITA con nota prot. 33674 ha minuziosamente rappresentato la situazione di gravità in cui versa il personale infermieristico e la impossibilità di garantire i livelli essenziali di assistenza; qualche giorno dopo il 18/06/2014 il collegio provinciale degli infermieri ha con nota prot 14/EM, ha evidenziato le situazioni di rischio clinico cui sono soggetti gli infermieri del P.O. di Crotone; e sempre lo stesso giorno il 18/06/2014 il Direttore Generale con propria nota prot. 25 , inviata a S.E. il Prefetto di Crotone ha rappresentato la grave situazione degli infermieri di Crotone.
Dopo tutte queste preoccupazioni giustificatissime nelle quali si evidenzia la cronica carenza di personale e lo stress psico-fisico al quale sono sottoposti i pochi infermieri in servizio presso il nosocomio cittadino non vorremmo mai che questi stessi infermieri vengano sobbarcati di ulteriore lavoro magari utilizzandoli per il nuovo servizio di cure primarie.
Perché considerato che il servizio verrà finanziato da fondi regionali fuori dal bilancio ASP a nostro parere dovrebbero essere utilizzati i giovani infermieri disoccupati di Crotone che lavoro non ne hanno e non utilizzare gli infermieri ospedalieri stanchi ma già stipendiati.
Il nostro augurio è che le organizzazioni sindacali lavorino in concerto per evitare che i propri iscritti vengano utilizzati oltre l'orario di lavoro così da essere sottoposti ad un carico ulteriore che aumenterebbe oltremodo lo stress psico-fisico; che il Direttore Generale impedisca ciò per assicurare che i propri dipendenti lavorino sempre nel migliore dei modi; che il collegio IPASVI di Crotone ci sostenga in questa eventuale "battaglia" per tutelare gli infermieri iscritti disoccupati e che la politica dica la sua in maniera seria e concreta perché in una terra dove si muore di fame non è concepibile che qualcuno abbia due lavori con due retribuzioni e qualcuno meno fortunato non ne abbia neanche mezzo.”
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