Greco (Idm): “Sulle Province è mancata la volontà della politica”
“Arriva tardi la protesta del presidente dell’Upi Calabria Wanda Ferro in merito alle conseguenze del ddl Delrio sull’assetto delle autonomie locali”. A dichiararlo è il leader del movimento L’Italia del Meridione Orlandino Greco che aggiunge: “Ci saremmo aspettati una battaglia politica più incisiva in fase di discussione del disegno di legge”.
Il ddl Delrio è palesemente incostituzionale e, con molta probabilità, verrà bocciato dalla Consulta, così come avvenuto in precedenza per il decreto Salva Italia, promosso dal governo Monti. Ciò che preoccupa più di ogni altra cosa, però, è lo stato di assoluta incertezza in cui sono finite le province, costrette a vivacchiare in un limbo di indeterminatezza e precarietà. Non si capisce che fine faranno i dipendenti provinciali, quante risorse verranno stanziate e quali servizi dovrà svolgere il nuovo ente di area vasta. Tutto questo evidenzia come il governo abbia confuso le funzioni di area vasta con la gestione associata dai servizi degli enti locali.
Come se non bastasse, a settembre si voterà per eleggere il nuovo consiglio provinciale (non dovevano abolirlo?), su che basi si comporranno le liste? Ci saranno dei programmi elettorali creativi su cui creare delle fantomatiche coalizioni partitiche o sarà l’ennesima corsa alla poltrona?
Wanda Ferro sa benissimo che tutti questi elementi erano evidenti sin dalla prima lettura del disegno di legge Delrio, ma né l’Upi, né i partiti centralisti, sono intervenuti per evitare che si portasse a compimento un vero e proprio scempio istituzionale. Il giudizio di costituzionalità del ddl Delrio è stato impugnato da alcune regioni e, se dovesse essere accolto, farebbe crollare l’intero sistema delle autonomie locali con il rischio concreto che si generi un vulnus normativo.
Senza dimenticare poi che è ancora in atto la procedura per l’approvazione di un disegno di legge costituzionale con il quale si intende cancellare la parola Province dalla Costituzione. Siamo al grottesco: si chiede di eleggere un consiglio provinciale, di approvare uno statuto, di programmare con nuove funzioni e meno risorse per un ente nato morto, che verrà cancellato con un colpo di spugna quando verrà approvato il ddl costituzionale.
L’auspicio è che da presidente dell’Upi Calabria e coordinatrice di Forza Italia (partito che ha stretto un patto per le riforme istituzionali con il Pd), Wanda Ferro faccia valere, attraverso azioni politiche concrete, la sua autorevolezza, per invertire la tendenza centralista verso cui il Governo sta indirizzando il nostro Paese. Piangere sul latte versato non ha mai portato a grandi risultati.”