Gay: entra nel vivo il programma del Calabria Pride
Entra nel vivo il programma del Calabria Pride, il primo Gay Pride calabrese. Martedì sera al Lido “Acquapazza” si è svolta la presentazione del libro “L'amore autentico”: alla presenza dell'autrice Lidia Borghi si è discusso del coming out attraverso l'esperienza dei genitori e di omosessualità e fede, temi cardine del libro.
Il focus di martedì ha dato il via agli appuntamenti del Pride che si svolgono a Reggio Calabria, e che non si interromperanno fino a sabato 19 luglio, giorno della “Passiata” per le vie del centro. Una inaugurazione che ha visto la partecipazione di tante persone, che per oltre due ore hanno dato vita ad un dibattito interessante e coinvolgente.
È toccato a Luciana Bova, in rappresentanza di “Collettiva Autonomia” (associazione del comitato Calabria Pride e che ha organizzato l'incontro) rompere il ghiaccio e introdurre la serata: “il coming out dalla parte dei genitori e il rapporto tra fede e omosessualità sono entrambi temi che suscitano interesse, legati tra loro, e di cui non si parla abbastanza. Anche per questo il dibattito di oggi: perché parlandone si possa conoscere e soprattutto ci si possa riconoscere”.
Lidia Borghi, giornalista e scrittrice, ha presentato la sua opera come figlia “secondogenita” di una ricerca fatta all'interno di Bethel, gruppo di gay cattolici di Genova. La Borghi attraverso delle interviste ha voluto raccogliere la testimonianza di madri, cattoliche, di figli omosessuali, e raccontarne il percorso: prima in un video (il figlio primogenito) e poi appunto con “l'amore autentico”. Nel video c'è anche un “cameo” di Don Andrea Gallo, assieme a Don Piero Borelli uno dei preti “di frontiera” che ha seguito il percorso spirituale dei ragazzi del gruppo Bethel.
Al racconto delle due madri, testimoniato nel libro di Lidia Borghi, si è aggiunta la voce di Francesca Panuccio, avvocata reggina e Professoressa universitaria. Un racconto emozionante per il pubblico, e per la stessa Panuccio, che ha ripercorso le tappe del suo percorso di madre di un figlio omosessuale, che con il proprio coming out ha fatto già i conti visto che si tratta di Lucio Dattola, Presidente dell'Arcigay “I Due Mari” di Reggio.
Dai primi “sospetti” nati dai segnali in codice che Lucio volutamente gli lanciava, alla richiesta esplicita di accogliere e vivere assieme la propria vita, a 360 gradi, per poter godere finalmente di una felicità piena. Un percorso di madre che non è stato segnato mai né dalla vergogna né dal senso di colpa - ha raccontato- ma solo dalla voglia di continuare ad amare il figlio come sempre. “Chi attacca mio figlio suscita in me le ire della lupa” cita a memoria Francesca Panuccio dal libro della Borghi, e aggiunge “a mio parere più della tigre, che prende in bocca i suoi tigrotti e salta le barriere di fuoco. Mi auguro di saper restare tigre”.
Diversa l'esperienza per Michela Calabrò, attivista e tesoriera dell'Arcigay di Reggio: “Anche io ho lasciato indizi, messaggi, poi mi sono chiesta perché dovessi dichiarare ufficialmente il mio orientamento sessuale, gli altri figli non hanno dovuto fare un annuncio ufficiale della propria eterosessualità. Così ho deciso di vivere la mia vita normalmente, impegnandomi alla luce del sole per quello in cui credo, anche per questo Pride. Le prime reazioni non sono positivissime, ma io amo troppo la mia famiglia, e quindi aspetto, perché anche loro devono fare un percorso come l'ho potuto fare io”.
La serata è proseguita tra interventi del pubblico, domande, curiosità, riflessioni, scaturite anche dalla lettura di alcuni brani del libro a cura di Antonella Tassitano, di Collettiva Autonomia. A chiudere l'appuntamento il già citato video di Don Gallo e la musica dei “Lenore S. Fingers”.