Disciplinare Igp Olio Calabria, Rao scrive al ministro Martina: “Assicurare il cambiamento del disciplinare”
L'Assessore all'Agricoltura della Provincia di Reggio Calabria Gaetano Rao firma, stamane, una missiva indirizzata al Ministro delle Politiche Agricole e Forestali, nella quale il rappresentante istituzionale di Palazzo Foti chiede a Maurizio Martina “di intervenire con ogni possibile urgenza presso il competente Dipartimento delle politiche competitive della Qualità agroalimentare al fine di assicurare il più ampio coinvolgimento delle peculiarità olivicole presenti sul territorio, affidando altresì alla Sua sensibilità la opportunità di un incontro con una delegazione di olivicoltori della provincia di Reggio Calabria”.
L'oggetto di discussione è l'approvazione del Disciplinare di produzione dell'Igp Olio di Calabria che desta grande preoccupazione e sconcerto per i produttori e le associazioni di categoria della provincia reggina. Riportiamo, integralmente, le argomentazioni dell'Assessore Rao: “Egregio Ministro, la presente per sottoporle una questione particolare ovvero il “caso” IGP “Olio di Calabria”. In qualità di Assessore all’Agricoltura della Provincia di Reggio Calabria, interprete delle numerose istanze provenienti dal mondo olivicolo provinciale e regionale, mi trovo costretto a rivolgermi a Lei in considerazione dell’autorevole ruolo ricoperto.
In sintesi, accade che in fase di audizione pubblica per l’IGP Olio di Calabria avvenuta in data 9 luglio si viene a “scoprire” che il relativo Disciplinare di produzione, prevede l’utilizzo della cv. Carolea con un minimo del 70%. Tale cv. non è rappresentativa del territorio regionale e, soprattutto, non esiste nelle aree olivicole principali essendo circoscritta alla sola provincia di Catanzaro ed all’area meridionale della provincia di Cosenza. L’approvazione di tale Disciplinare, proposto dal “comitato promotore”, escluderebbe di fatto i produttori delle altre province con particolare riferimento alla provincia di Reggio Calabria, la quale dal punto di vista olivicolo è caratterizzata, come è noto dalle cv. Ottobratica e cv. Sinopolese in area tirrenica e dalla cv. Geracese in area ionica.
L’approvazione di tale Disciplinare, inoltre, determinerebbe sperequazioni economiche tra le aree olivicole regionali oltre a provocare evidenti fenomeni speculativi a favore della componente commerciale intra ed extra filiera che metterebbero a rischio quelle microfiliere, numerose e con un forte legame col territorio, che puntano alla contestuale produzione e trasformazione orientata sia alla vendita diretta sia all’export, per il quale i marchi di qualità sono fondamentali. Numerosi sono stati gli sforzi sostenuti da parte della filiera olivicola-olearia e da parte della Regione Calabria stessa, anche tramite fondi comunitari durante lo scorso decennio, per la razionalizzazione di un comparto fondamentale per l’economia del territorio e del settore primario, con lo scopo di ottenere prodotti olearei di alta qualità così come oggi è facilmente riscontrabile. Inoltre, il patrimonio olivicolo della provincia reggina è anche rinomata espressione di biodiversità da tutelare e da salvaguardare, secondo quanto auspicato dagli orientamenti delle attuali politiche agricole”.