Bindi: “L’Agenzia dei beni confiscati è uno strumento che non funziona”

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L'Agenzia nazionale per i beni confiscati alla mafia è uno strumento che non funziona". E’ quanto sottolinea il presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi che oggi a Crotone ha partecipato ad un convegno della Cgil.

"Con la proposta di riforma che abbiamo fatto come commissione nazionale Antimafia - ha spiegato Bindi - i tempi dei procedimenti giudiziari, possono essere dimezzati, ma il problema centrale è la fase nella quale, attraverso il lavoro dell'Agenzia, i beni vanno restituiti. E vanno restituiti in condizioni che siano fruibili per la comunità".

Per la presidente Bindi, infatti, "la fase critica incomincia con l'assegnazione del bene. Quando c'è la confisca definitiva, a fronte di centinaia e migliaia di beni che sono stati confiscati, la riassegnazione è in una percentuale intorno all'1 per cento. E' chiaro che non funziona lo strumento principale del quale ci siamo dotati, che è l'Agenzia, che deve saper interloquire con gli enti locali con le associazioni con le imprese, con le banche".

"Il Governo - ha concluso Rosy Bindi - ci ha garantito che non sarà sordo di fronte non solo alle proposte della commissione antimafia ma all'approvazione unanime da parte dei due rami del Parlamento e di una risoluzione in materia che tradurremo anche in un disegno di legge". (AGI)