Primarie. Crotone e i “due” Pd: divisi tra Callipo e Oliverio, è tempo di “compromessi”
Mentre il segretario provinciale del PD crotonese, Arturo Crugliano Pantisano, incassa ancora una volta la "fiducia" del premier Matteo Renzi e con essa la “benedizione” sul nome da spingere verso le Primarie del prossimo 23 settembre, cioè quello di Gianluca Callipo come antagonista di Mario Oliverio e, allo stato, in vantaggio quanto a "gradimento" da parte del Segretario nazionale; sempre a Crotone, in seno al Pd, si cerca ancora una linea ed una strategia politica. Possibilmente unitaria.
Non è infatti un mistero che la battaglia politica fra il segretario provinciale ed il sindaco Peppino Vallone, che è anche presidente regionale del Pd, continua e non senza ribaltoni o probabili colpi di scena, legati presumibilmente ad accordi più o meno trasversali. D'altra parte in politica tutto è possibile, nulla è mai certo e quanto sta accadendo a Crotone ne può essere una palese dimostrazione.
Neanche la domenica, infatti, ha interrotto i fermenti in atto. È di questa mattina una riunione “segreta” indetta dalla parte "Valloniana" del Pd pitagorico, la quale, sollecitata dalla "botta Pantisano", intenderebbe - a tutti i costi - organizzarsi e fornire la giusta e tempestiva risposta: forte dei numeri in Consiglio Comunale e di possibili alleanze che potrebbero arrivare dall'esterno. Una riunione, però, solo abbozzata e subito rinviata sul nascere. Il problema? Sembrerebbe proprio sul nome da appoggiare alle Primarie. Al momento, dunque, è facile ipotizzare un partito che, già al governo a Crotone e con ottime chance per la Regione, è ancora una volta diviso e alle prese con mille problemi. Con Vallone e i suoi, tra cui il segretario cittadino Sergio Contarino, orientati al momento sulla candidatura di Oliverio, e Pantisano a supporto della “new entry” Callipo.
Ma c'è di più e non è cosa di poco conto. Il principale degli scontenti, Ernesto Magorno che ha visto bocciare direttamente dal leader Renzi la candidatura di Massimo Canale, sarà domani in città per tentare di comporre un puzzle che, al momento, sembra essere molto ma molto complicato. Una cosa parrebbe quasi certa: Segretario regionale e Presidente del Pd che remano nella stessa direzione. Restano da sciogliere, però, parecchi nodi e, soprattutto, è tempo di “scendere a compromessi”. Chi farà il primo passo?