Carcere Rossano, Bruno Bossio: “Hanno tentato di non farmi entrare”
“Mi chiedevano di tornare in altro momento, adducendo che non vi era in servizio né il Direttore né il Comandante di Reparto. Alla fine, solo per la mia ferma opposizione, gli Agenti di Polizia Penitenziaria mi hanno consentito di entrare privandomi dei miei collaboratori tra cui l’esponente radicale Emilio Quintieri con il quale stiamo facendo diverse visite ispettive a sorpresa.” E’ quanto denuncia Enza Bruno Bossio, Deputato del Partito Democratico e membro della Commissione Bicamerale Antimafia che nel tardo pomeriggio di ieri, si era presentata, senza alcun preavviso, alla Casa di Reclusione di Rossano per effettuare una ispezione.
Com’è noto l’articolo 67 dell’Ordinamento Penitenziario consente anche ai membri del Parlamento ed ai loro accompagnatori di ispezionare in qualunque momento gli Istituti Penitenziari senza la necessità di essere autorizzati per accertare se le condizioni di detenzione siano conformi al dettato costituzionale e cioè che non siano contrarie al senso di umanità e che rispettino la dignità della persona.
“Volevo verificare, in particolare, la condizione di un detenuto che - racconta la Bossio - avevo precedentemente incontrato a Catanzaro e che, dalla sera alla mattina, senza alcun motivo, era stato trasferito al Carcere di Rossano anche perché, lo stesso, tramite i familiari, mi aveva segnalato che si trovava segregato in isolamento e gli avrebbero bloccato la corrispondenza epistolare e telegrafica anche con me mentre non lo potevano fare. Gli Agenti della Polizia Penitenziaria credevano, invece, che si trattasse di una tranquilla visita di cortesia”.
Tant’è vero che avrebbero detto alla Parlamentare, secondo quanto riferisce lei stessa: “Onorevole, attenda in questa stanza, le andiamo a prendere il detenuto che ha chiesto di vedere.” La Bruno Bossio però si è opposta: “Questa è una ispezione, voglio andare a vedere dov’è ristretto questo detenuto e le condizioni delle celle. Non serve a nulla avere un colloquio in questa stanza”. Detto questo, finalmente, ha avuto la possibilità di accedere nel Reparto di Isolamento, posto al piano terra della struttura penitenziaria che, attualmente, a fronte di una capienza regolamentare di 215 posti, ospita 258 detenuti (43 in esubero), tantissimi dei quali appartenenti al Circuito differenziato dell’Alta Sicurezza (AS3 ed AS2). “Gli Agenti stavano provvedendo a chiudere le porte blindate delle celle di tutti i detenuti allocati in Isolamento - aggiunge la parlamentare - lasciando aperta solo quella del detenuto che volevo visitare. Ad un certo momento gli altri ristretti si sono messi ad urlare chiedendo che vedessi in che condizioni erano costretti a vivere. Ho chiesto di aprire le celle ma gli Agenti mi hanno detto che non avevano le chiavi per cui non sono potuta entrare. In ogni caso ho visto le condizioni illegali che, sinceramente, non pensavo esistessero in un carcere d’Italia".
"Ho trovato detenuti sostanzialmente nudi, soltanto con gli slip - continua la Bossio - in delle celle in cui non c’era neanche il letto, quindi seduti per terra, in mezzo ai loro escrementi, al vomito ed ai piatti sporchi. Mi riferisco, in particolare, alle celle 1, 2 e 7. Uno di loro, italiano, era stato messo lì per aver tentato il suicidio e quindi, assolutamente, doveva essere tenuto in Isolamento. Gli altri due, a quanto pare, avevano tentato una evasione. Questi ultimi hanno sostenuto di essere stati pestati dalla Polizia Penitenziaria ed infatti si vedeva che avevano ricevuto delle percosse. Ad uno di loro avrebbero rotto anche un orecchio e non avrebbero ricevuto alcuna assistenza sanitaria.” Ad aggravare la situazione si sarebbe aggiunto il comportamento del Comandante della Polizia Penitenziaria di Rossano, il Vice Commissario Elisabetta Ciambriello, il quale avrebbe preteso, secondo la parlamentare, che la Bossio fosse accompagnata fuori dal Reparto, ad una postazione telefonica, per potergli parlare. “Onorevole lei non si doveva permettere di venire al Carcere senza preavviso. Quando si va a casa degli altri si chiede il permesso.”, sarebbero le parole che il comandante avrebbe detto alla stessa rappresentate del Pd, affermazioni alle quali il Deputato avrebbe risposto di essere “un Parlamentare ed in tale qualità posso ispezionare le Carceri quando ritengo opportuno, senza preavviso e senza chiedere il permesso a nessuno.”
Di quanto accertato ne sono stati già informati Rita Bernardini, Segretario Nazionale dei Radicali Italiani, Sandro Favi, Responsabile Nazionale Carceri del Partito Democratico e la Segreteria del Ministro della Giustizia Andrea Orlando. Nei prossimi giorni si procederà ad una formale denuncia indirizzata alla Procura della Repubblica di Castrovillari ed ad una Interrogazione a risposta scritta rivolta al Governo. L’Onorevole Bruno Bossio, ha inteso precisare che, nei prossimi giorni, ritornerà a fare una ennesima visita ispettiva alla Casa di Reclusione di Rossano per fare degli approfondimenti.