Primarie. Scenari romani: candidatura unica per i renziani e Oliverio candidato fuori dal Pd
Abemus papam. O quasi. Perché da qui a martedì prossimo potrebbe accadere di tutto. A Roma, infatti, proprio nella giornata di venerdì scorso, è stato stilato un documento ufficiale firmato da Debora Serracchiani, Ernesto Magorno, Mario Oliverio e Luca Callipo, che attesta come le primarie di coalizione si dovrebbero svolgere il 7 o il 14 di settembre. Dopo di che subito alle elezioni regionali, probabilmente ad ottobre. Nel bel mezzo (ed evento non meno importante mentre a Lamezia le riunioni proseguono ad oltranza) l'assemblea regionale del Pd prevista per martedì 2 settembre che potrebbe riservare non poche sorprese, anche clamorose. E non sarebbe certo la prima volta.
In primis poiché i Renziani che appoggiano Callipo - “supportati” dalla presenza della Serracchiani e che non hanno di certo un bel rapporto con le Primarie - potrebbero addirittura presentarsi con una candidatura unica costruita e imposta dalla Capitale. È forse un caso la presenza in Calabria di Luca Lotti, prevista per domenica dopo l'incontro romano con Magorno? Lo sapremo presto. E comunque sia in questo caso (non certo remoto) Mario Oliverio non si tirerebbe assolutamente indietro dalla competizione ma potrebbe essere addirittura costretto a presentarsi alle elezioni non con il Pd. Di conseguenza ed in barba al decantato e sbandierato strumento di democrazia: niente primarie e subito al voto.
Ma fa così paura Oliverio? Evidentemente sì. Non si spiegherebbero altrimenti certi “discutibili” comportamenti e le continue pressioni dei Renziani (Magorno in testa) a Roma. Delle possibili e probabili alleanze che potrebbero scaturire poi, pur di vincere e ammesso che i Renziani pro Callipo siano in grado di attuarle, è meglio per il momento stendere un “trasversale” velo pietoso.
Francesco Biafora