Sbarco di Reggio Calabria, arrestati tre scafisti

Reggio Calabria Cronaca

Tre cittadini stranieri di nazionalità tunisina, Moustapha Kchouck, Kmaled Hamida e Haitam Bourghiba, sono stati fermati dagli agenti della squadra mobile di Reggio Calabria perché ritenuti gli scafisti di un gruppo di migranti soccorsi nell'ambito dell'operazione Mare Nostrum e sbarcati ieri dalla nave San Giusto della Marina Militare. All'individuazione dei tre scafisti si è giunti attraverso la testimonianza di alcuni migranti.

Lo sbarco è avvenuto di ieri, al porto di Reggio Calabria, ed ha interessato 1593 cittadini extracomunitari, provenienti dalla Libia, di asserita nazionalità Ivoriana, Libica, Egiziana, Siriana, dell’Eritrea, Senegalese, Sudanese, dell’Etiopia, del Gambia, del Bangladesh, della Guinea, del Mali, del Gabon, della Mauritania; sono stati soccorsi dalla Marina Militare e dalla Guardia Costiera in acque internazionali, nell’ambito dell’operazione “Mare Nostrum”. Gli extracomunitari sono stati tratti in salvo a seguito di numerosi interventi di salvataggio (SAR), operati dalla Marina Militare e dalla Guardia Costiera.

L’indagine volta ad individuare i membri degli equipaggi che hanno trasportato i migranti dalle coste libiche verso l’Italia, è stata da subito condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Reggio Calabria, sotto la direzione della Procura della Repubblica.La complessa e serrata attività investigativa, svolta senza soluzione di continuità, grazie alla proficua collaborazione di alcuni migranti che hanno riconosciuto i presunti scafisti, ha consentito di individuare tre soggetti, di nazionalità tunisina, come i responsabili dello sbarco.

Sussistendo un concreto pericolo di fuga la Squadra Mobile di Reggio ha proceduto al fermo di indiziato di delitto, che è stato notificato agli indagati nella tarda serata di ieri, in quanto ritenuti responsabili dei delitti di associazione per delinquere e ingresso illegale nel territorio dello Stato, aggravati dalla circostanza di aver sottoposto i migranti a pericolo per la loro vita e per la loro incolumità, nonché di averli sottoposti a trattamento inumano o degradante.

Le indagini avrebbero evidenziato che i migranti sarebbero partiti da una imprecisata località della Libia, nella notte tra il 26 e 27 agosto scorsi. Ciascun migrante avrebbe corrisposto ai membri dell’organizzazione distinte somme di denaro: una quota quale corrispettivo del viaggio sui mezzi di trasporto terrestre (per gli spostamenti dai paesi di origine fino alla Libia) ed una quota quale corrispettivo del viaggio da effettuare a bordo di imbarcazioni partite dalle coste di Tripoli, per un importo complessivo compreso tra i 1500 e 2000 dollari. L’attività, con il coordinamento della locale Procura, prosegue al fine di individuare gli altri membri dell’organizzazione.