Banconote false, usura ed estorsione: 14 arresti nel bresciano, sequestri per 5 milioni

Calabria Cronaca

Associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari, usura, truffa aggravata, ricettazione, riciclaggio, reimpiego di denaro di provenienza illecita, trasferimento fraudolento di valori, estorsione, porto e uso di armi clandestine. Con queste accuse la Guardia di Finanza ed i Carabinieri di Brescia, in Lombardia hanno arrestato stamani - al termine di una serrata attività investigativa - 14 persone, di cui 8 in carcere e 6 ai domiciliari. Sono stati inoltre sequestrati immobili, società, auto e disponibilità finanziarie, fino a concorrenza dell'importo di oltre 5 milioni di euro. Degli arrestati sembrerebbe che la maggior parte sia di origini calabresi.

I militari si sono insospettiti dopo alcune “strane” manovre di un uomo che si aggirava all'interno del parcheggio di un noto centro commerciale di Marcianise mentre era alla guida di un furgone: lo stesso è stato inoltre notato mentre, con fare sospetto, avrebbe trasbordato freneticamente sul proprio mezzo dei contenitori ritirati da un veicolo di una società di spedizioni che opera sul territorio nazionale. Questa circostanza ed il fatto che lo scambio sia avvenuto in un’area appartata del parcheggio hanno spinto così i finanzieri ad intervenire procedendo ad un controllo durante il quale, ispezionato il furgone, hanno rinvenuto un quantitativo enorme di banconote confezionate in 15 colli.

Secondo gli investigatori le banconote, che sono state sequestrate, riproducevano con ottima fattura quelle originali ed erano assolutamente in grado di trarre in inganno i consumatori: buona era infatti l’imitazione della filigrana, del filo di sicurezza e degli ologrammi, che avrebbero reso difficile a molti riconoscerne la falsità.

L'operazione avrebbe così impedito la in circolazione delle banconote che erano destinate al mercato nazionale e probabilmente anche a quello europeo, cosa che avrebbe avuto certamente degli effetti negativi sulle transazioni commerciali e, conseguentemente, sull'economia reale. Sarebbero stati così evitati danni sia al sistema macroeconomico sia ai singoli consumatori. Le indagini proseguono ora per risalire ai canali attraverso i quali i 50 euro falsi sarebbero stati immessi in circolazione.