Abusi e falsi, a giudizio sindaco e consiglieri Nardodipace
Il gup del Tribunale di Vibo Valentia, Maria Carlo Sacco, ha rinviato a giudizio il sindaco di Nardodipace, Romano Loielo - dirigente nazionale di Fratelli d'Italia - con le accuse di abuso d'ufficio, falso materiale, falso ideologico ed uso di atto falso.
I reati, a vario titolo, vengono contestati pure al vicesindaco Alberto Franzé, ed ai consiglieri comunali Pasquale La Rosa, Antonio Maiolo, Aurelio Tassone e Antonio Franzè, tutti rinviati a giudizio quali ex assessori della precedente giunta guidata da Romano Loielo e sciolta per infiltrazioni mafiose insieme al Consiglio il 13 dicembre 2011.
Lo scioglimento per mafia è stato poi confermato da Tar, Consiglio di Stato e Presidenza della Repubblica che ha respinto un ricorso degli ex amministratori, rieletti pero' il 18 novembre 2013. Secondo l'accusa del pm Michele Sirgiovanni, nell'affidamento del servizio di trasporto pubblico mediante autobus, gli amministratori di Nardodipace avrebbero falsamente dato atto di aver sentito la responsabile della Stazione appaltante della Provincia, Edith Macrì. Così facendo, gli amministratori attraverso una serie di presunti falsi ed abusi avrebbero affidato il servizio di trasporto alla "Viaggi Gulli'" che a sua volta avrebbe presentato delle false referenze bancarie. Rinviati a giudizio pure Vincenzo Gullì di Chiaravalle (Cz), titolare della "Viaggi Gullì" ed il funzionario di banca Simone Brescia di Catanzaro. (AGI)