‘Ndrangheta: Dia sequestra beni per 8 milioni a clan Giampà
Gli investigatori della Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro stanno sequestrando, ai sensi della legislazione antimafia, beni per un valore complessivo di circa 8 milioni di euro, all’imprenditore lametino Antonio Gallo, ritenuto in affari con la cosca della ndrangheta Giampà.
Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal Tribunale di Catanzaro - Sezione Misure di Prevenzione, a conclusione del procedimento di prevenzione a carattere patrimoniale, avviato su proposta del Direttore della D.I.A., al termine di complesse indagini che avevano consentito alla D.I.A. catanzarese di arrestare l’imprenditore interessato, perché ritenuto in affari con la cosca della ndrangheta Giampà. Ulteriori dettagli saranno forniti nel corso della conferenza stampa prevista alle 11, presso la sede della D.I.A. di Catanzaro, in via Gioacchino da Fiore 124.
11:34 l Gallo, imprenditore quarantenne, era stato arrestato, insieme ad altri indagati, nel maggio dello scorso anno, con l'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso nell'ambito dell'operazione della Dia denominata "Piana". Le indagini sfociate nel sequestro di oggi hanno interessato un arco temporale compreso tra il 1998 ed il 2013.
Il patrimonio oggetto del provvedimento comprende, tra l'altro, quote societarie, rapporti finanziari, attività commerciali, nonché beni mobili ed immobili. Con l'operazione "Piana", gli investigatori della Dia ritengono di avere ricostruito, mediante l'analisi delle dichiarazioni rese da collaboratori di giustizia del comprensorio lametino, dissociatisi dopo il loro arresto dal clan Giampà, la fitta rete di interessi economici che hanno legato alcuni ambienti dell'imprenditoria alla locale criminalità organizzata. Il Gip, avallando gli esiti investigativi dell' operazione, nell'ambito della quale erano stati evidenziati la sproporzione tra i redditi dichiarati il tenore di vita del nucleo familiare e la pericolosità sociale qualificata dell'uomo, ha disposto il sequestro preventivo delle quote societarie e dell'intero compendio aziendale della "GA.MA s.a.s." e della ditta individuale "Gallo Antonio". I beni sequestrati sono ritenuti illecitamente acquisiti dall'imprenditore grazie ai vantaggi derivanti dall'aver potuto contare sull'appoggio della criminalità organizzata. (AGI)