Estorsione: operazione “Serenata”, arrestato favoreggiatore latitante Lanzino

Cosenza Cronaca
Renato Mazzulla

Nella serata di ieri, 11 novembre, i Carabinieri delle Compagnie di Rende e Cosenza hanno dato esecuzione ad un decreto di fermo emesso il 10 novembre scorso dalla Dda di Catanzaro nei confronti di Renato Mazzulla, 39 anni, già tratto in arresto e condannato per favoreggiamento nei confronti del latitante Ettore Lanzino, attualmente sottoposto alla Sorveglianza Speciale di P.S. L'uomo è ritenuto responsabile di estorsione aggravata dal metodo mafioso e dall’ulteriore aggravante di aver commesso il fatto durante la sottoposizione alla Sorveglianza speciale.

Il provvedimento, emesso sulla scorta delle indagini coordinate dal Sostituto Procuratore Pierpaolo Bruni della Dda di Catanzaro e condotte dai Nuclei Operativi delle Compagnie di Rende e Cosenza, riguardano attività avviate nel settembre di quest’anno che avrebbero permesso di ricostruire una attività estorsiva in località Settimo di Rende nei confronti, in particolare, di due operatori commerciali di Rende dai quali si sarebbe preteso, in nome e per conto della cosca, la corresponsione a scadenze ben definite del “pizzo”.

L’indagine è scaturita dalla notizia acquisita prima dalla Compagnia di Rende e poi dalla Compagnia di Cosenza che Renato Mazzulla avrebbe effettuato estorsioni a Settimo di Rende, in particolare ai danni di un autosalone ed ai danni di una pizzeria. Dalle indagini sarebbe emerso che tra agosto e settembre, Mazzulla si sarebbe presentato all’autosalone, come portavoce di “quelli di Rende”, della richiesta estorsiva di 1.000 euro da pagare a Natale, Pasqua e Ferragosto, per un totale di 3.000 euro annui, assicurando tolleranza per eventuali ritardi nei pagamenti, protezione anche contro eventuali truffatori, attività di recupero crediti nei confronti di clienti.

Secondo gli inquirenti, Mazzulla avrebbe minacciato il commerciante dicendo che se non avesse pagato a quelli di Rende, sarebbero venuti “quelli di Cosenza”. Analogamente, nei primi giorni di agosto, si sarebbe presentato presso la pizzeria dicendo che lo mandavano gli “amici di Rende” ed in maniera spavalda avrebbe chiesto al titolare se era a posto, ovvero se pagasse il pizzo. La vittima pose un netto rifiuto al pagamento per ragioni economiche oltre che perché contrario; Mazzulla se ne sarebbe dunque andato non quantificando nemmeno la cifra richiesta.

I militari del N.O.R. di Rende e di Cosenza, ottenuto il decreto di fermo, sono andati presso l’abitazione di Mazzulla dove è obbligato alla permanenza in orario serale e notturno, arrestandolo ed associandolo alla Casa circondariale di Cosenza.