Expo: Tar cancella interdittiva antimafia per ditta vibonese
Nessuna infiltrazione mafiosa nell'impresa vibonese "Ausengineering Srl" impegnata nei lavori dell'Expo di Milano. Il Tar ha infatti cancellato l'interdittiva antimafia disposta l'11 settembre scorso dalla Prefettura di Milano che avrebbe ipotizzato rapporti fra il titolare dell'impresa e personaggi del Vibonese legati al clan Mancuso di Limbadi.
L'impresa era impegnata nel cablaggio della supercentrale di Quarto Oggiaro, a Milano, dove si riuniranno le forze dell'ordine per vigilare su Expo 2015. L'azienda vibonese era stata chiamata con procedura d'urgenza insieme ad altre 12 ditte proprio da Expo Spa per realizzare i lavori. La Ausengineering Srl si era quindi aggiudicata l'appalto per 547 mila euro. Il 6 ottobre scorso Expo ha però rescisso il contratto in forza della sopravvenuta interdittiva antimafia a carico dell'impresa.
Il Tar nel cancellare ora l'interdittiva antimafia sottolinea in sentenza che “gli indizi raccolti nei confronti dell'amministratore unico della società, a carico del quale risulterebbero un deferimento per porto abusivo di armi (1996), un avviso orale del questore di Vibo Valentia (1998) e una condanna per bancarotta fraudolenta (2004)” sarebbero tutti dei “precedenti inidonei a fondare un sospetto di infiltrazione mafiosa”. Le frequentazioni dell'amministratore della società con “esponenti della malavita vibonese” sarebbero inoltre per il Tar “risalenti nel tempo” e non più attuali. (AGI)