Sanità. Cittadinanzattiva, lettera aperta al Tribunale per i diritti del malato
"La situazione odierna della sanità in Calabria e' la rappresentazione del fallimento di venti anni di politica, di gestione delle aziende sanitarie e di clientelismo assurto a sistema di governo". E' quanto sostiene Elio Rosati Commissario regionale Cittadinanzattiva Calabria.
"Ciò premesso - continua la nota - il Commissariamento della sanità dovuto a parametri economici fuori controllo, a standard minimi disattesi, al totale disastro della “azienda salute” in regione, non ha ancora espresso miglioramenti apprezzabili per gli unici veri e, purtroppo dimenticati, azionisti di maggioranza del sistema: i cittadini.
Gli ultimi scandali legati allo spreco di risorse pubbliche per strutture di cui i cittadini calabresi hanno bisogno come il pane, la vicenda paradigmatica della Fondazione Campanella, la situazione insopportabile di stallo nel governo delle aziende sanitarie e ospedaliere, il balletto su chi deve essere il Commissario della sanità in Calabria, la perdurante assenza di una minima idea su come fare per risollevare la situazione sono tutti effetti devastanti di un fallimento della politica, della sanità e del suo management e anche della società civile calabrese.
Bisogna esseri sinceri per ripartire veramente.
Non si può pensare di non avere alcuna responsabilità per lo sfascio, il degrado, la assoluta inefficienza del sistema sanitario regionale.
Qui tutti i soggetti, gli attori e anche i cittadini sanno come ha funzionato, come funziona il sistema sanitario regionale. Tutti hanno, con modi, tempi e funzioni diverse, potuto godere o meno del sistema.
Ci sono state a dire il vero voci isolate, fuori dal coro, piuttosto silenzioso ma molto compatto, che hanno tentato di porre attenzione su quello che si stava perdendo. Ma nulla è accaduto.
Oggi la situazione è emergenziale. E non si può restare a guardare o tacere.
Da questa situazione a nostro avviso si esce solo con il concorso di tutti quelli che hanno a cuore il sistema sanitario pubblico.
Dai politici ai medici, dagli operatori della PA ai cittadini, dalle organizzazioni sindacali a quelle imprenditoriali.
Questa è la precondizione per ricominciare a fare salute in questa regione.
E il primo passo oggi è sapere chi comanda in sanità, chi governa questo sistema, chi si assume le responsabilità degli atti.
Insomma chi guida la macchina.
E’ paradossale che a fronte di gravi carenze segnalate quotidianamente alle nostre sedi del Tribunale per i diritti del malato, si attenda a distanza di quattro mesi dalle elezioni regionali la nomina o la conferma del Commissario per la sanità calabrese.
E’ paradossale che si attenda un provvedimento urgente per la gestione, il governo e la risoluzione di una crisi ultradecennale per oltre 120 giorni.
E’ paradossale che, e qui pensare male si fa peccato, si legga questo ritardo solo nei tentativi delle diverse parti politiche, anche a livello nazionale, per avere o meno voce, peso, posti nella sanità in Calabria.
Sarebbe gravissimo se questo ritardo fosse dovuto a ciò e non vogliamo aggiungere altro.
Cittadinanzattiva Calabria alla luce della situazione chiederà un incontro ufficiale al Presidente della Regione Oliverio al fine di capire esattamente quale è la situazione, quali sono i passi che si intendono fare per risolvere il problema del Commissariamento e quale strategia si intende porre in essere nei prossimi mesi.
Agli operatori della sanità, alle organizzazioni sindacali, imprenditoriali e alle organizzazioni civiche e dei pazienti calabresi chiediamo di aprire un tavolo di lavoro permanente sulla situazione regionale che abbia come intendimento quello di eliminare qualsiasi elemento distorsivo, qualsiasi
tentativo di riproporre metodi clientelari, qualsiasi ipotesi di uso inappropriato di quello che è, nonostante tutto, un bene supremo come quello della tutela della salute e della organizzazione dei servizi pubblici.
Cittadinanzattiva Calabria mette a disposizione la propria storia, la propria passione civile, le intelligenze dei tanti cittadini per ridare speranza ad una terra che merita attenzione, cura e diritti.
Per questo che faremo tutto quello che è nelle nostre possibilità per riattivare percorsi chiari, trasparenti e condivisi per rimettere al centro del sistema sanitario pubblico non le clientele, non i posti, non le conoscenze ma l’unica cosa per la quale ha senso ancora oggi parlare di sistema pubblico: il cittadino".