De Masi: “Ripristinare la politica come categoria confronto diretto”
“É abusato il riconoscimento della crisi della politica. In verità si tratta di un suo drammatico esilio”. È quanto afferma Emilio De Masi, già consigliere regionale.
“É tuttavia inammissibile che quel riconoscimento corrisponda ad una rassegnata affermazione da parte di chi riveste esattamente titoli politici. Tutto ciò in qualche misura rischia di apparire come la manifestazione di un comodo alibi rispetto a diffuse e insistite inerzie. L'assenza della politica può essere colmata a patto che se ne comprenda l'integrale portata, che riconosce in primo luogo il recupero dei suoi elementi fondamentali a livello territoriale.
É il territorio la latitudine irrinunciabile della democrazia. In questo senso le lamentazioni che provengono da più parti verso talune difficoltà amministrative rischiano di apparire emotivi sussulti. Occorre comprendere che nessuna compagine amministrativa, anche quando annoveri personalità di spiccato valore, può disimpegnare con effettiva proficuità le sue funzioni se privata di strutturale ispirazione politica. Mai come nel caso della nostra realtà se ne avverte da troppo tempo l'assenza: la crisi della nostra città riconosce, esattamente nella sua profondità, l'opportunità di ridefinirne il futuro.
É questa la politica. Tocca al centrosinistra, affinché non persegua mire di vittoria del tutto illusori senza politica, riappropriarsi di questa piena coscienza. Le potenzialità dell'area crotonese sono addirittura di proiezione extra territoriale. In mancanza di una pianificazione, intesa effettivamente come rappresentazione di un sentimento sociale, non si sperpera soltanto qualche casuale opportunità di sviluppo, ma un avvenire degno di tutta la sua integrale evocatività.
Si auspica pertanto un immediato ripristino della politica come categoria del confronto diretto. E tocca ovviamente in primo luogo al Partito Democratico assicurare consapevoli riscontri a questa richiesta, pena un’estrema difficoltà a proseguire, da parte del nostro movimento, nella condivisione di un’esperienza le cui contraddizioni non possono essere ricondotte a qualcuno piuttosto che ad altri, in quanto descrivono una diffusa e imperdonabile colpa alla quale si puó ancora garantire una costruttiva "espiazione" .
D'altro canto, la congiuntura del governo regionale, e, in particolare, l'attenzione che il Presidente Oliverio dimostra verso la nostra città rappresenta una sorta di occasione irripetibile per realizzare disegni complessi e pure possibili”.