Sanità in Calabria, Yacoubi (F.S.I.): “Politica faccia un passo indietro!”
“Vogliamo denunciare un’insopportabile contraddizione: la società calabrese ha le aliquote di tassazione tra le più alte del Paese e una qualità di vita e di assistenza sanitaria tra le più basse. Questa situazione mette i cittadini calabresi nella condizione di non poter usufruire del diritto alla salute garantito dalla Costituzione”. Lo ha detto il segretario territoriale della F.S.I Catanzaro Sarah Yacoubi illustrando alla stampa il dossier sulla situazione della sanità nella regione.
“Dal 2007 al 2014 in conseguenza del blocco del turn-over sono stati persi parecchie centinaia di posti di lavoro ,e altrettante centinaia di posti letto sono stati soppressi, e conseguentemente è aumentata la spesa per prestazioni sanitarie effettuate fuori regione ( circa 60 mila l’anno ). La riduzione del numero degli addetti nella sanità pubblica e dei licenziamenti nella sanità privata ( nonostante le norme sull’accreditamento ) ha aggravato le condizioni di lavoro e peggiorato la qualità del servizio sanitario .
Nella provincia di Cosenza ( dove mancano 300 posti letto rispetto agli standard nazionali ) la situazione è disastrosa. E se Sparta piange Atene non ride in quanto le altre province seguono a ruota nel disastro. A Reggio la rete cardiologica è individuata come Hub dall’azienda “Riuniti “ mentre in tutta la provincia non sono previsti ospedali spoke con emodinamica ma solo Utic a Polistena e a Locri.”
Sui risparmi e sul piano di rientro per l’anno 2014 la F.S.I. ha evidenziato che “la Regione Calabria ha sinora operato scelte scellerate prive di ogni fondamento logico come quelle di prevedere unità coronariche sprovviste di emodinamica .
E paradossalmente nel 2015 il Sant’Anna Hospital struttura di effettiva eccellenza cardiochirurgica nel sud Italia viene esclusa dalla rete hub delle emergenze. La rete dell’emergenza cardiaca dovrebbe prendere in carico il paziente con un modello collaudato di gestione per tutte le emergenze e non solo una parte delle stesse! E le cifre dei risultati parlano chiaro indicando nella regione un tasso di mortalità superiore alla media nazionale per malattie dell’apparato cardiocircolatorio”.
A Catanzaro è stata chiusa la fondazione Tommaso-Campanella per cui i posti letto di oncologia sono stati drasticamente e ridicolmente ridotti. I posti letto di terapia intensiva neonatale per tutta la regione sono solo 16 per cui è frequente trasferire i neonati anche fuori regione , nella speranza che fuori regione riescano ad arrivare in tempo e non facciano la stessa fine della povera Nicole. Bella politica quella di risparmiare da un lato per poi spendere dall’altro! La Yacoubi si chiede : “possibile tutto sia ascrivibile a semplice incompetenza o c’è dell’altro?”.
La sindacalista aggiunge di seguito: “La sanità rappresenta un terreno di consenso e di clientela politica ,le nomine apicali non vengono fatte per soddisfare le esigenze dell’utenza ma per quelle degli amici e amici degli amici. E a questo, come è accaduto recentemente a Catanzaro, ma non solo , si aggiunge una insopportabile infiltrazione della criminalità organizzata”.
“Bisogna poi uscire dalla logica del commissariamento – ha concluso la Yacoubi -sarebbe ora di affidare la sanità calabrese secondo i criteri di competenza e non di appartenenza politica. E’ giunto il momento che la politica faccia un passo indietro, altrimenti la condizione rischia di peggiorare, se peggiorare ancora si può , con tutto ciò che ne consegue per i cittadini utenti".