Anche gli studenti cosentini allo sciopero generale della scuola
"Anche gli studenti cosentini parteciperanno il 5 Maggio allo sciopero generale del comparto scuola contro "La Buona Scuola" promessa dal Governo Renzi". E' quanto scrivono Mario Russo (Rappresentante d'Istituto e presso la Consulta Provinciale del Liceo Classico Telesio di Cosenza) e Enrico Cosenza(Rappresentante d'Istituto del Liceo Scientifico Scorza di Cosenza).
"A scendere in piazza - continua la nota - saranno i volti di studenti che hanno negli occhi la rabbia di chi da anni vede disilluse le speranze e le promesse di una classe dirigente incompetente, oligarchica e non rappresentativa di questa Nazione.
Non avremo movimenti al seguito perché questa è una lotta di popolo e di civiltà, a dispetto di chi negli anni ha difeso interessi lontani dalle nostre esigenze, contribuendo a quest'opera di smantellamento della scuola pubblica italiana, perché questa volta la nostra bandiera sarà la pretesa di una rivalutazione del ruolo dell'Istruzione in Italia come leva per invertire ogni tendenza negativa di questo Paese.
Siamo stanchi di anni di politiche scolastiche inconsistenti: dopo anni di tagli lineari e di demolizione della struttura didattica, Matteo Renzi crede di poter rispondere alla nostra generazione con un corollario alla finanziaria, fatto di false promesse in materia di edilizia scolastica e di nuovi strumenti di clientela e corruttela.
Per l'ennesima volta, dopo il fumo buttato nei nostri occhi con la "grande consultazione" (deludente dal punto di vista dei risultati), non si parla di didattica e di diritto alla gratuità dell'istruzione, ma si preferisce pensare a come creare "dirigenti baroni" e a come chiudere il rubinetto dei finanziamenti pubblici, ottemperando a questa grave mancanza con la fruizione di risorse private.
Chiediamo che il Governo cestini la vergognosa proposta del Partito Democratico e ripensi a questa Riforma concentrandosi su didattica, caro libri, gratuità dell'Istruzione e contributo scolastico volontario, svecchiamento e verifica del corpo docente e accessibilità all'Istruzione, evitando di affamare ulteriormente la già sofferente Scuola Italiana.
Intanto - conclude la nota - noi riempiremo le strade della nostra città, con rabbia e con amore, per difendere l'eredità più grande che potremmo trasmettere prima ai nostri fratelli minori e poi ai nostri figli: la possibilità di avere una cultura, di poter scegliere e di poter essere liberi!".