‘Ndrangheta: processo “Chimera”, 41 indagati chiedono abbreviato

Catanzaro Cronaca

Hanno chiesto il giudizio abbreviato 41 dei 44 indagati coinvolti nell'operazione antimafia della Dda di Catanzaro denominata "Chimera", diretta contro presunti affiliati al clan Torcasio-Cerra-Gualtieri, con accuse che vanno dall'associazione a delinquere di stampo mafioso, alla rapina, e all'estorsione. Tanto si è registrato, oggi a Catanzaro, nell'ambito dell'udienza preliminare davanti al giudice distrettuale, Domenico Commodaro, iniziata dopo la richiesta di rinvio a giudizio del sostituto procuratore antimafia, Elio Romano. Se il gup dovesse accogliere tutte le richieste di rito alternativo, dovrebbero proseguire secondo la via della normale udienza preliminare solo tre persone (Lucia Vaccaro, Peppino Festante e Gianfranco Puzzo) che oggi non hanno chiesto l'abbreviato. La decisone del giudice in proposito si conoscerà alla prossima udienza del 5 maggio.

L'operazione "Chimera" è stata portata a termine tra maggio e ottobre dello scorso anno per l'esecuzione di un'ordinanza cautelare relativa a due tronconi della maxi inchiesta antimafia. I promotori della cosca, "da anni contrapposta in una faida al clan dei Giampa'" hanno ricordato i magistrati, sarebbero, secondo le ipotesi di accusa, il capo storico della consorteria criminale Nino Cerra che, insieme alla sorella Teresa, a Vincenzo e Pasquale Torcasio, e a Cesare e Antonio Gualtieri, avrebbero tenuto le redini della cosca lametina. Con "Chimera", secondo quanto emerso dalle indagini, sarebbe stato ricostruito lo scenario criminale della cosca "Cerra - Torcasio", un tempo autonoma e poi alleata con quella dei Giampa', ed alla quale, in epoca successiva alla scissione, si è avvicinata la famiglia "Gualtieri" che fino al 1992 non era inserita nel contesto mafioso come famiglia autonoma o aggregata ad altre consorterie criminali lametine. Un clan mafioso, quello "Cerra - Torcasio - Gualtieri", che dopo la disarticolazione delle cosca Giampa' con le operazioni della Dda denominate "Medusa" e "Perseo", hanno evidenziato ancora gli inquirenti, approfittando "del declino dei Giampà risultava essere l'unica cosca delinquenziale operante a Lamezia Terme". (AGI)