Inchiesta “Chimera”: Dda chiede 400 anni di carcere per 37 imputati
Quasi 400 anni di carcere. È stata questa la richiesta di condanna avanzata oggi dal sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Elio Romano, nei confronti dei 37 imputati, in attesa di giudizio con rito abbreviato, coinvolti nell'inchiesta "Chimera" che ha decapitato il clan Torcasio-Cerra-Gualtieri. È quanto si apprende da una nota dell'agenzia AGI.
I presunti affiliati alla cosca di Lamezia Terme devono rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di armi e stupefacenti, rapina ed estorsione. Le pene più pesanti (scontate di un terzo per la scelta del rito abbreviato) sono state richieste per i presunti capi del clan. In particolare, il pm ha chiesto 14 anni di reclusione e 10mila euro di multa per Nino Cerra, detto "il vecchio"; 13 anni e 4 mesi per sua sorella Teresina Cerra; 16 anni per Pasquale Torcasio; 14 anni e 10mila euro di multa per Cesare e Nicola Gualtieri.
La requisitoria del pubblico ministero proseguirà nella prossima udienza fissata per il 25 settembre, per quella data sarà resa nota la richiesta di condanna per il 38esimo imputato il ventiquattrenne Nino Cerra. Secondo l'accusa il clan, con base operativa nel quartiere Capizzaglie, dopo gli arresti che avevano colpito la cosca Giampà sta estendendo la sua sfera di influenza su vaste aree del territorio lametino. Le indagini dei carabinieri - coclude l'agenzia - hanno consentito di ricostruire 34 episodi di estorsione ai danni di imprenditori e commercianti.