Sbarchi a Corigliano. Geraci al ‘Corsera’: non c’entra il razzismo

Cosenza Attualità

Le posizioni assunte e spiegate dal Comune di Corigliano, in merito all’insostenibilità di una gestione continua e prolungata di sbarchi nel porto, non sono mai state e non sono di natura ideologica o tanto meno politica. E' quanto ha dichiarato il Sindaco Giuseppe Geraci, nel corso di una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera. Analoghe dichiarazioni il Primo Cittadino le ha ribadite ai microfoni delle emittenti radiofoniche e televisive nazionali e internazionali che nella giornata di lunedì hanno seguito con particolare attenzione il quarto sbarco nel porto di Corigliano.

“Non abbiamo remore nel dire, allo stesso tempo, che – ha aggiunto il sindaco - comprendiamo bene le ragioni alla base delle recenti esternazioni del Governatore della Lombardia Roberto Maroni. E che condividiamo rispetto alla necessità di far emergere e denunciare, senza alcuna finta retorica dell'accoglienza, l'assurdità di dover fronteggiare da soli, sui territori, soprattutto in aree depresse come la nostra, quella che appare con tutta evidenza come una emergenza europea ed internazionale di portata epocale. Corigliano non è razzista né rifugge dall'accoglienza che continua invece a caratterizzarla.”

“La questione – ha ribadito Geraci - per fortuna o purtroppo, è meno teorica e più pragmatica: Corigliano e la sua amministrazione comunale, ma analogo discorso vale ad esempio anche per le strutture ed il personale sanitario già deficitarie rispetto alla popolazione residente, non sono nelle condizioni materiali e logistiche di poter gestire, continuatamente, sbarchi e afflussi di questa portata, pur se soltanto di passaggio dall'area portuale… Ciò nonostante anche oggi non abbiamo fatto mancare l'assistenza, seppur minima, della macchina comunale, in stretta collaborazione con il Prefetto ed il Questore di Cosenza e con tutte le forze dell'ordine presenti, per garantire le operazioni di identificazione e ristoro alle centinaia di migranti approdati a Corigliano”.