False assunzioni nei circhi: per arrivare in Italia pagavano fino a 15 mila euro
Un giro d’affari che si aggirerebbe intorno ai sette milioni di euro e 41 persone destinatarie di un provvedimento di fermo. Questo l’esito dell’operazione 'Golden Circus', scattata stamani contro una presunta associazione criminale, di profilo transnazionale, che sarebbe stata dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Fermi sono stati eseguiti in diverse regioni della Penisola: Sicilia, Lombardia, Toscana, Lazio e anche in Calabria.
L’inchiesta, condotta dalla Polizia di Palermo, in particolare dalla squadra mobile guidata da Rodolfo Ruperti, avrebbe fatto emergere un nuovo filone del traffico di migranti: in pratica “un affare camuffato da false assunzioni”, spiegano gli inquirenti, che avrebbe consentito l'ingresso illegale, nel nostro Paese, di centinaia di cittadini in maggior parte provenienti da India, Pakistan e Bangladesh.
Nell’indagine risultano coinvolti noti impresari che operano nel circuito nazionale e internazionale del circo, accusati di avere favorito l'immigrazione assumendo personale straniero anche grazie alla presunta complicità di dipendenti della Regione Sicilia. 18 i circhi interessati, uno dei quali sarebbe legato anche alla nota famiglia Orfei.
Secondo gli inquirenti i lavoratori venivano assunti guadagnando, fittiziamente, tra i duemila ed i tremila euro, sebbene ed in realtà sarebbero stati loro a pagare, fino a 15 mila euro ciascuno, per ottenere una falsa autorizzazione al lavoro nei circhi; il tutto con il benestare della Regione siciliana, attraverso burocrati definiti “infedeli” che ne avrebbero autorizzato l'assunzione.