Mddc, perché votare SI al prossimo referendum del 17 aprile
"Il 17 aprile gli italiani dovranno votare su una questione che riguarda la politica energetica nazionale, dovranno decidere se i permessi già concessi per estrarre gli idrocarburi in mare entro le 12 miglia dalla costa, pari a circa 22 km, potranno durare sine die, cioè fino all’esaurimento dei giacimenti oppure varranno sino al termine delle concessioni". E' quanto scrive il presidente di Mddc, Maddalena Autiero.
"Ci sono - continua la nota - fautori del SI e del No per fermare le trivelle e ci sono coloro che invitano a non votare per non raggiungere il quorum che deve superare il 50% dei votanti per essere valido.
L’associazione MDDC, Movimento per la Difesa dei Diritti dei Cittadini, è convinta che bisogna votare SI al referendum per diverse ragioni.
La perdita dei posti di lavoro, che è una delle motivazioni dei fautori del NO, non è immediata perché il primo impianto dovrebbe chiudere fra due anni mentre l’ultimo nel 2034. Ci sarebbe tutto il tempo per investire su un modello di sviluppo energetico pulito, come già fanno in alcuni Paesi più avanzati del nostro.
Le royalties, che in Italia e soprattutto a Crotone sono piuttosto basse rispetto ad altri Paesi, fruttano per tutto il territorio nazionale circa 38 milioni, perdita irrilevante per le casse pubbliche.
Certamente le zone del Ravennate, dove potrebbero essere fermate circa 15 concessioni per l’estrazione del metano nei prossimi anni sarebbero maggiormente penalizzate, considerando soprattutto l’enorme indotto esterno al settore. Comunque il basso costo del petrolio, che sta mettendo in crisi molte imprese, sta già stimolando le stesse ad investire sulle energie alternative.
Le trivelle entro le 12 miglia hanno contribuito a soddisfare il 3-4% dei consumi di gas e appena l’1% di quelli del petrolio. Per pochi barili di petrolio e contenute quantità di gas metano non vale la pena mettere a rischio la sicurezza, la bellezza e l’ambiente della nostra bella Italia.
Piuttosto chiediamo con forza che si faccia una seria politica per investire in fonti rinnovabili di energia visto che abbiamo a disposizione le risorse in grande abbondanza.
Infine, il referendum è uno strumento democratico e stimolare gli elettori a non votare per non raggiungere il quorum dimostra mancanza di rispetto e considerazione verso i cittadini che hanno opinioni diverse e soprattutto timore di un possibile confronto.
Su questo tema il 5 aprile alle ore 18.30 si terrà un incontro pubblico informativo presso la casetta della chiesa dei SS. Cosma e Damiano.
I Cittadini sono invitati ad una attiva partecipazione".