Referendum trivelle, Centro democratico Catanzaro per il “sì”
“Il consiglio direttivo provinciale del Centro Democratico di Catanzaro, segretario Pietro Romeo, di concerto con il segretario cittadino Corrado Didonna, in occasione della prossima consultazione del 17 aprile, hanno deciso di votare “sì” sul quesito referendario abrogativo inerente le trivellazione in mare entro 22 km dalla costa”. È quanto scrive lo stesso Didonna.
“L’importanza di sostenere l’affluenza di questo referendum, e specificamente sbarrare il “sì”, è strategica soprattutto per il futuro della nostra regione, sia in chiave di ecosostenibilità marina, ma anche di sviluppo economico visto che la Calabria con i suoi 800 km di costa dovrebbe trarre dal Tirreno e dallo Jonio, mari interessati alle trivellazioni, parte della propria economia locale nel settore primario del turismo avanzato e della pesca”.
“Un sostegno motivato e convinto ad una questione di principio e di salvaguardia e non per “moda” come molti invece intendono fare per il solo scopo propagandistico, disconoscendo i reali motivi per cui è stata indetta questa consultazione referendaria popolare. Come Cd vogliamo evitare che le multinazionali del petrolio possano sfruttare per un tempo pressoché indefinito, quanto di sbagliato è stato già concesso: ossia trivellare i fondali marini nel nostro “bel paese” che non sono già di certo riserve cospicue di idrocarburi fossili e naturali”.
“In Calabria, nel mar Jonio , sono presenti tre insediamenti estrattivi, due dei quali nel Crotonese e nella Sibaritide che da anni estraggono poca quantità di “oro nero”. Se non dovesse passasse il “SI”, dopo il 17 aprile potrebbero continuare a devastare fauna e flora marina per tutto il tempo che vogliono, e non come era previsto prima della “Legge di stabilità 2016” fino alla fine della concessione di estrazione concessa. L’appello del Centro Democratico Catanzarese è rivolto, oltre che al sostegno per il raggiungimento del quorum al referendum, uno dei pochi strumenti di democrazia diretta prevista dalla Costituzione, è votare “sì” sulla scheda elettorale per dire “no” alle trivelle. Un invito agli elettori soprattutto a quelli che si accingono a votare per la prima volta , a diventare “osservatori del voto” attraverso uno strumento giuridicamente previsto come quello del rappresentante di lista”.
“Partecipare attivamente alle dinamiche del voto è il miglior modo per iniziare quel percorso tra cittadino ed istituzioni che da anni ormai è assente a causa di una cattiva politica e dell’antipolitica che, accomunate tra di loro, tendono ad allontanare sempre più i cittadini dalla “res publica” , pur di continuare a fare gli interessi di pochi a discapito di molti”.