Referendum, festa in piazza per il Comitato regionale
"Il Coordinamento Democrazia Costituzionale per la Calabria, insieme all’ANPI e alle forze politiche e sindacali unite per il “no” alla riforma Boschi si sono ritrovate all’indomani del voto del 4 dicembre a Catanzaro in Piazza Prefettura per festeggiare insieme la battaglia vinta dai cittadini per il mantenimento della Costituzione vigente. Forze politiche diverse, anche contrapposte, si sono compattate per raggiungere l’obbiettivo comune: ad animarle non è stato l’odio di parte ma il desiderio di salvaguardare il baluardo della democrazia nel nostro Paese messo a repentaglio da una classe politica che, senza avere mandato popolare legittimo, aveva tentato di modificare ben 47 articoli della Costituzione.
“Numerose conferenze sono state organizzate su tutto il territorio calabrese dal CdC e hanno visto la partecipazione di docenti universitari e protagonisti del foro di Catanzaro e Cosenza, tra tutti ricordiamo Silvio Gambino, Walter Nocito, Domenico Gattuso, Natalina Raffaelli, Enzo Paolini. L’impegno del Comitato locale del CDC si è speso anche attraverso attività di volantinaggio nel centro cittadino, sul Lungomare di Catanzaro e in vari paesi della provincia. Grazie al sacrificio di tanti professionisti in veste di volontari, spesso anche in conflitto con i loro superiori, ovunque sono giunte sul territorio calabrese le ragioni del No, ragioni profonde, non proponibili nella veste propagandistica in cui sono state diffuse invece capillarmente quelle della riforma.
“È stata una campagna condotta porta a porta, al contrario della controparte che godeva di mezzi di diffusione invasivi e pervasivi, ma il popolo italiano ha risposto positivamente, ha partecipato e ha scelto le tutele e i contrappesi della Costituzione, rispetto al rischio di deriva autoritaria con sovranità popolare limitata della riforma Renzi-Boschi. La festa del 5 dicembre, in concomitanza con le altre in tutte le principali piazze d’Italia, si è consumata al canto di “Bella ciao” e di “Fratelli d’Italia”: ecco che l’”accozzaglia” di renziana memoria è magicamente diventata popolo! "